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XXIX Giornata della memoria e dell’impegno: il 21 marzo 2024 studentesse e studenti di 137 scuole siciliane leggeranno i nomi di 1.081 vittime innocenti di mafia

In occasione della XXIX Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie che si celebrerà giovedì 21 marzo 2024, la Rete per la Promozione della Cultura Antimafia nella Scuola, in collaborazione con l’associazione Libera, organizza un evento che coinvolgerà migliaia di studentesse e studenti, docenti e dirigenti provenienti da tutta l’isola.


Sulla scalinata del teatro Massimo di Palermo, a partire dalle ore 11,30 e fino alle 12,45, si svolgerà un momento di riflessione condivisa: alunne e alunni leggeranno i nomi di tutte le 1.081 vittime innocenti delle mafie, tra le quali 134 donne e 115 bambini.

I nomi saranno ricordati, in sequenza cronologica, da ragazze e ragazzi, due per ogni scuola, che si alterneranno nella lettura del lungo elenco di persone uccise per mano mafiosa.

“Sarà un importante esercizio di memoria collettivo volto ad attivare in ognuno l’impegno quotidiano per la giustizia sociale e a sollecitare una presa coscienza sulle drammatiche conseguenze del fenomeno mafioso  – afferma Giusto Catania, dirigente dell’Istituto Comprensivo Giuliana Saladino, scuola capofila della Rete – Le giovani generazioni rappresentano la speranza per l’affermazione di un concreto cambiamento culturale capace di costruire un futuro libero da Cosa Nostra e la scuola è la prima frontiera contro il radicamento nei territori della criminalità”.

 “La lettura dei nomi delle vittime innocenti delle mafie restituisce a pieno il senso della Giornata di memoria e impegno, nata 29 anni fa per iniziativa di Libera e ormai diventata una giornata nazionale con iniziative diffuse in tutta Italia – dichiara Eliana Messineo della segreteria provinciale di Libera – La scelta di realizzare l’iniziativa nel primo giorno di Primavera, è la dimostrazione che l’impegno per contrastare le mafie nel nostro Paese è una responsabilità collettiva che va esercitata sin da giovanissimi, conoscendo le storie di chi ha lottato per garantire dei diritti o di chi li ha avuti negati a causa delle mafie”.

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