
“Dobbiamo sviluppare i dettami dell’economia circolare così che si renda possibile riutilizzare tutti gli aggregati riciclati che derivano dalla macinatura della maceria”. L’auspicio, a margine della seduta del Consiglio regionale, è dell’assessore regionale delle Marche con delega alla Ricostruzione post sisma Guido Castelli che segnala “primi effetti indesiderati della vera riattivazione della ricostruzione fisica e materiale del cratere: quando devi smaltire 4,2 milioni di tonnellate di macerie private, devi poter contare su un sistema impiantistico capace di smaltire”.
Quanto alle macerie, spiega, “sono, a tutti gli effetti, un rifiuto ma per effetto di questa lavorazione produce materiali utili per realizzare massicciate, strade”. Domani ci sarà una “call a cui abbiamo invitato la società Quadrilatero, Rfi ed altri soggetti come Anas, che possono essere utili per rendere le macerie un’opportunità”. Il “problema da gestire”, osserva però è che “questi grandi driver di costruzione hanno bisogno di quantitativi di materiali stabili nel tempo. Si dovranno dunque sviluppare le condizioni per cui questi contratti – per esempio con Rfi per la Orte-Falconara – per confidare su questi quantitativi. Ci stiamo lavorando e abbiamo anche ipotizzato l’uso di cave dismesse per rinaturalizzare i siti proprio con gli scarti con il terremoto”. “Ne guadagneremmo in termini ambientali, di fluidità del processo di ricostruzione, – dice ancora Castelli – ma anche per il fatto che questi materiali sarebbero sostituitivi di altri diventati nel frattempo molto costosi. Un’impennata di prezzi – ammette Castelli – che rischierebbe di turbare anche il quadro economico finanziario della ricostruzione”. (ANSA).
Fonte Ansa.it