
(ANSA) – CAGLIARI, 19 MAG – Sessantasette cause concluse nel
2022: 3 archiviate e 64 terminate quasi sempre (94%) con la
dichiarazione di nullità del matrimonio. Sono alcuni dei dati
emersi questo pomeriggio nel corso del Dies iudicialis, la
presentazione nell’aula magna del seminario arcivescovile di
Cagliari, delle attività dei tribunali ecclesiastici.
In media, tra l’introduzione della causa e la sua
definizione, passano 16 mesi. C’è ancora una causa pendente da
oltre due anni, ma la sentenza arriverà tra poche settimane. Il
record di velocità riguarda invece una causa presentata lo
scorso dicembre e definita con sentenza a febbraio: poco più di
due mesi. Per quanto riguarda la provenienza delle 81 cause
introdotte nel 2022 svetta nella classifica la diocesi di
Cagliari con 49 casi (60%). Seguono 10 (12%) di Tempio-Ampurias;
9 (11%) di Sassari; 6 (5%) di Oristano; 4 (3%) di Ales-Terralba;
2 (1,5%) di Ozieri; 1 (0,8%) di Iglesias; nessuna di
Alghero-Bosa.
Per quanto riguarda le cause, rispetto all’anno precedente,
si conferma l’elevato numero di cause relative all’incapacità a
esprimere un valido consenso, 84%. Decremento invece per le
fattispecie simulatorie scese al 14%.
“Un’occasione – spiega l’Arcivescovo di Cagliari Giuseppe
Baturi – per verificare lo stato di realizzazione in Italia, in
Sardegna e a Cagliari, dell’indagine pregiudiziale voluta
proprio dal Santo Padre. Anche nella nostra diocesi questo
servizio, che non a caso porta lo stesso nome dell’esortazione
apostolica, sta muovendo i suoi primi passi, e ha come obiettivo
quello di accompagnare le coppie in condizioni di fragilità, per
avviare con loro un percorso che sia di piena integrazione. Ciò
significa – conclude – che il momento giudiziale acquista la sua
importanza solo all’interno di una pastorale familiare
integrata, in grado di sostenere le famiglie nello sviluppo di
tutte le loro sue dimensioni». (ANSA).
Fonte Ansa.it