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A Jesi Visitazione di Lorenzo Lotto restaurata con Art bonus

A sorpresa, sono tornati ad
accendersi i colori più accesi della “Visitazione”, una delle
opere più preziose della Pinacoteca Civica di Jesi e della
produzione pittorica di Lorenzo Lotto. Realizzato dal maestro
veneto tra il 1532 e il 1539 per la demolita chiesa di San
Francesco al Monte degli Osservanti di Jesi, l’olio su tela è
stato oggetto di un lungo intervento di restauro da 25mila euro,
finanziati da Comune e da due mecenati attraverso Art Bonus:
Intesa Sanpaolo per 4mila euro e Tre Valli Cooperlat per 3mila.
    L’opera sarà presentata al pubblico il 6 dicembre alle ore 18.
    Per Jesi, si tratta del secondo restauro lottesco realizzato
grazie ad art Bonus, dopo quello della “Deposizione” nel 2014.
    A rendere necessario il restauro – hanno spiegato la
restauratrice Francesca Pappagallo e la direttrice del museo,
Romina Quarchioni – era l’allentamento della tela, che rischiava
di generare distacchi del colore. Sotto la cornice ottocentesca
è emerso lo strato di preparazione realizzato dallo steso Loto,
i chiodini sul bordo frontale che ne fanno un unicum su questo
tipo di produzione, ma soprattutto è arrivato il colore.
    Pur bellissimo, l’olio su tela sembrava in parte rovinato da
restauri antichi che – si diceva – ne avevano compromesso le
velature e appiattito il modellato originario. Invece, la
pulitura ha riportato a galla i blu preziosi, in lapislazzuli e
azzurrite, del manto della Madonna, e il vigore dei rossi,
gialli, verdi delle varie figure sulla scena: in alto, sulla
lunetta, l’Annunciazione con l’Angelo e Maria, nella pala
d’altare la visita di Maria ad Elisabetta raffigura un interno
domestico con 4 donne e un uomo (Zaccaria) dominato da sguardi
di intesa e mani che si cercano.
    Il grande valore dei pigmenti blu hanno avvalorato l’ipotesi di
una committenza privata della facoltosa famiglia Rocchi: la tela
sarebbe stata dipinta per onorare la memoria di Fiore Iutii,
amata moglie di Gentiluccio Rocchi, dopo un aborto all’ottavo
mese di gravidanza. indizi ne sarebbero, tra l’altro, sempre i
colori, dei fiori sparsi ai piedi di Maria: quelli delle
violette che gli antichi romani spargevano sulle tombe dei
bimbi, e i gialli delle violaciocche simbolo di amore eterno.
   
   

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Fonte Ansa.it

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