
(ANSA) – GENOVA, 07 GIU – Sessantatrè telefonate al centro di
salute mentale della Asl3 in un mese e mezzo, chiamate per
chiedere aiuto per un figlio che non sta bene. Le telefonate
sono quelle di Antonella Zarri, mamma di Alice Scagni, la
giovane mamma uccisa dal fratello Alberto il primo maggio 2022.
È quanto emerge dai tabulati depositati in vista del processo in
Corte d’assise che inizierà venerdì.
La prima chiamata della donna, come anticipato dall’edizione
on line di Repubblica Genova, che compare nei tabulati è datata
10 marzo 2022. L’ultima il 28 aprile, tre giorni prima
dell’omicidio. Non tutte le 63 stringhe che compaiono nei
tabulati corrispondono a conversazioni effettive. Ci sono
telefonate senza risposta, o numeri occupati. Secondo i
genitori, assistiti dall’avvocato Fabio Anselmo, i continui
tentativi di mettersi in contatto con i medici testimoniano la
consapevolezza della gravità della situazione. Tentativi,
secondo i due genitori, andati a vuoto e inascoltati. Per questo
dopo l’omicidio avevano presentato un esposto per le presunte
omissioni. In quel fascicolo sono indagati due agenti della
Questura e una dottoressa del centro di salute mentale della
Fiumara. (ANSA).
Fonte Ansa.it