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Dia, in Liguria rischio infiltrazioni nelle grandi opere

(ANSA) – GENOVA, 01 OTT – La dimensione economica dei clan
mafiosi operanti in Liguria “generalmente prevale su quella
violenta secondo il paradigma della mafia silente tipico dei
sodalizi extramoenia”. Lo si legge nella relazione semestrale
della Direzione Investigativa Antimafia relativa all’analisi sui
fenomeni di criminalità organizzata di stampo mafioso del
secondo semestre del 2021 per quanto concerne la Liguria. La Dia
ricorda espressamente che “sono ancora in corso i lavori per la
realizzazione di grandi opere pubbliche quali il Terzo Valico e
il nodo ferroviario di Genova oltre a quelli straordinari
previsti dal ‘decreto Genova’ per il potenziamento del sistema
portuale e aeroportuale. A fronte di questo scenario ma anche in
considerazione dei progetti elaborati dalle Istituzioni per
l’utilizzo dei fondi del Pnrr- sottolinea la Dia – è prevedibile
che le organizzazioni mafiose possano tentare di intercettare
gli ingenti investimenti pubblici attraverso l’indebita
aggiudicazione di appalti o subappalti anche avvalendosi di
importanti interlocuzioni eventualmente acquisite nel mondo
imprenditoriale e politico”.
    Secondo la Direzione investigativa antimafia, in Liguria ci
sono tre ‘locali’ ‘ndranghetiste, comandate da una camera di
controllo regionale a Genova: collegate al Crimine reggino, sono
presenti a Lavagna e Ventimiglia”. Il locale di Genova ha il
ruolo di Camera di controllo regionale con al vertice la
famiglia Gangemi e riveste la funzione di raccordo tra il
Crimine reggino e le unità periferiche liguri”.
    Oltre alla ‘ndrangheta in Liguria c’è anche qualche legame
con i sodalizi di origine africana, sudamericana e dell’Est
Europa. Il centro storico genovese “appare scenario operativo di
bande di irregolari, e rilevante piazza per le attività illecite
orientate soprattutto verso il settore del traffico di
stupefacenti. Qui agiscono soprattutto aggregazioni marocchine,
senegalesi, ecuadoriane e gambiane che sfruttano la posizione
strategica della Liguria per l’importazione di hashish e
marijuana lungo la direttrice proveniente dal Marocco”. (ANSA).
   

Fonte Ansa.it

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