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Carlo Felice: applausi calorosi per Cenerentola

(ANSA) – GENOVA, 26 NOV – Applausi calorosi ieri sera al
Carlo Felice per la prima di “Cenerentola”. La celebre opera
rossiniana è stata presentata in un allestimento del Teatro
genovese che ha ripreso l’impianto scenografico del 1978 di Lele
Luzzati. La regia tradizionale di Paolo Gavazzeni e Piero
Maranghi ha puntato sulla danza. Sul palcoscenico si è ballato
molto, dal primo atto fino alla scena finale quando Cenerentola
celebra la sua vittoria con “Non più mesta accanto al fuoco”.
    Il ritmo è elemento fondamentale nel teatro comico
rossiniano, caratterizzato proprio da un’azione musicale
incalzante nella quale i concertati più trascinanti si alternano
ad arie e cavatine in una partitura che è fra le più geniali del
suo teatro.
    Sul podio il direttore musicale del teatro Riccardo Minasi al
suo primo impegno operistico al Carlo Felice. Minasi ha diretto
con intelligenza e leggerezza, ottenendo una lettura piacevole.
    Sul piano vocale non tutto ha convinto. L’aggressività ritmica
rischia spesso di compromettere la dizione del testo,
costringendo i cantanti a scivolare sulle parole, perdendo
incisività e aderenza alla frase musicale.
    Hongni Wu è stata una Cenerentola aggraziata, precisa negli
abbellimenti: peccato che la voce sia molto esile per cui negli
insiemi veniva totalmente coperta. Antonino Siragusa un Ramiro
dal bel portamento, non sempre elegante quando forza gli acuti.
    Bene Roberto De Candia nei panni di Dandini e Gabriele Sagona in
quelli di Alidoro. Marco Filippo Romano ha reso con simpatia la
parte di Don Magnifico, attorniato dalle due figlie Giorgia
Rotolo (Clorinda) e Carlotta Vichi (Tisbe). Bene il coro diretto
da Claudio Marino Moretti e bene Sirio Restani alla tastiera per
i recitativi.
    Da segnalare un curioso incidente durante il primo atto
quando sul fondo della scena è stato proiettata l’immagine del
desktop di un pc. All’inizio del secondo atto l’entrata a luci
già spente di un gruppo nutrito di spettatori che hanno preso
posto nelle prime file, costringendo il direttore ad aspettare,
appoggiato alla balaustra con lo sguardo fra il divertito e
l’ironico verso i ritardatari. (ANSA).
   

Fonte Ansa.it

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