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Il Compleanno, la “commedia della minaccia” in scena al Teatro Comunale di Ferrara

Una situazione apparentemente innocua sfocia nell’inverosimile per via dei suoi personaggi. Individui paurosi, isolati dal mondo in uno spazio ristretto, infelici ma al sicuro. Fintantoché non arriva qualcosa o qualcuno a scuotere il loro pertugio e a rappresentare una minaccia. Al Teatro Comunale di Ferrara, dal 13 al 15 gennaio va in scena Il Compleanno (The Birthday Party) di Harold Pinter, Premio Nobel per la Letteratura nel 2005. 

Il regista tedesco Peter Stein, tra gli artisti più accreditati della scena europea del Novecento e noto per la scelta di testi scomodi e ambientazioni non convenzionali, a quasi dieci anni di distanza riprende il suo personale viaggio nell’incredibile drammaturgia pinteriana, dopo la fortunata edizione di Ritorno a casa.

Composto nel 1957, e messo in scena per la prima volta l’anno successivo all’Ars Theatre di Cambridge, Il Compleanno rimane uno dei testi più rappresentativi dell’espressione teatrale di Harold Pinter. Nella sua prima opera giovanile (la scrisse a soli 27 anni), il geniale drammaturgo mostra fin dalle prime battute una tensione minacciosa che affiora a poco a poco di nascosto. Nella commedia, che attinge dal teatro dell’assurdo di Samuel Beckett e dalle dimensioni claustrofobiche del Processo di Franz Kafka, i personaggi raccontati sono individui soffocati dalla repressione, spesso neanche consapevoli della loro condizione, anzi convinti di essere in effetti uomini totalmente liberi. 

Stanley (interpretato da Alessandro Averone) è un musicista, depresso cronico, ospite fisso della pensione di Meg e Petey (Fernando Maraghini). Meg (Maddalena Crippa) accudisce Stanley, tra i due potrebbe esserci una qualche attrazione. Nella casa-alloggio vicino al mare di tanto in tanto passa anche Lulu (Emilia Scatigno), giovane amica di Meg. All’improvviso irrompono sulla scena Goldberg (Gianluigi Fogacci) e Mc Cann (Alessandro Sampaoli), ospiti della pensione. Qualcosa mette in pericolo il pianista. I tre sembrano conoscersi e, durante l’inscenata festa di compleanno, si scatenano violenza e sopraffazione tra i personaggi. 

«Gli oltre sessant’anni passati dalla creazione del Compleanno nulla hanno tolto all’effetto enigmatico e inquietante dell’opera – spiega Peter Stein –. Un tipo perdente con un passato non molto chiaro è raggiunto da questo passato, che lo terrorizza e che con forza lo trasforma in un uomo che segue rigorosamente le regole della vita quotidiana. L’atmosfera di una minaccia continua non smette mai – come nella vita di tutti noi – di dominare qualsiasi azione. La domanda “Chi siamo noi?”, alla quale non possiamo mai rispondere perché una falsa o oscura memoria si mischia alla nostra voglia di metterci in scena, sta al centro di questo compleanno d’orrore».

Il regista tedesco Peter Stein, tra gli artisti più accreditati della scena europea del Novecento e noto per la scelta di testi scomodi e ambientazioni non convenzionali, a quasi dieci anni di distanza riprende il suo personale viaggio nell’incredibile drammaturgia pinteriana, dopo la fortunata edizione di Ritorno a casa.

Composto nel 1957, e messo in scena per la prima volta l’anno successivo all’Ars Theatre di Cambridge, Il Compleanno rimane uno dei testi più rappresentativi dell’espressione teatrale di Harold Pinter. Nella sua prima opera giovanile (la scrisse a soli 27 anni), il geniale drammaturgo mostra fin dalle prime battute una tensione minacciosa che affiora a poco a poco di nascosto. Nella commedia, che attinge dal teatro dell’assurdo di Samuel Beckett e dalle dimensioni claustrofobiche del Processo di Franz Kafka, i personaggi raccontati sono individui soffocati dalla repressione, spesso neanche consapevoli della loro condizione, anzi convinti di essere in effetti uomini totalmente liberi. 

Stanley (interpretato da Alessandro Averone) è un musicista, depresso cronico, ospite fisso della pensione di Meg e Petey (Fernando Maraghini). Meg (Maddalena Crippa) accudisce Stanley, tra i due potrebbe esserci una qualche attrazione. Nella casa-alloggio vicino al mare di tanto in tanto passa anche Lulu (Emilia Scatigno), giovane amica di Meg. All’improvviso irrompono sulla scena Goldberg (Gianluigi Fogacci) e Mc Cann (Alessandro Sampaoli), ospiti della pensione. Qualcosa mette in pericolo il pianista. I tre sembrano conoscersi e, durante l’inscenata festa di compleanno, si scatenano violenza e sopraffazione tra i personaggi. 

«Gli oltre sessant’anni passati dalla creazione del Compleanno nulla hanno tolto all’effetto enigmatico e inquietante dell’opera – spiega Peter Stein –. Un tipo perdente con un passato non molto chiaro è raggiunto da questo passato, che lo terrorizza e che con forza lo trasforma in un uomo che segue rigorosamente le regole della vita quotidiana. L’atmosfera di una minaccia continua non smette mai – come nella vita di tutti noi – di dominare qualsiasi azione. La domanda “Chi siamo noi?”, alla quale non possiamo mai rispondere perché una falsa o oscura memoria si mischia alla nostra voglia di metterci in scena, sta al centro di questo compleanno d’orrore».

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