Home » Italia » Emilia-Romagna » Ferrara » 25 novembre, dal palco del Teatro Comunale il direttore d’orchestra Mottadelli lancia un appello: “Mai più femminicidio. Le donne di Puccini ispirazione per contrastare ogni violenza”

25 novembre, dal palco del Teatro Comunale il direttore d’orchestra Mottadelli lancia un appello: “Mai più femminicidio. Le donne di Puccini ispirazione per contrastare ogni violenza”

“Questa scia di sangue e morte deve finire. Che le donne di Puccini e la loro forza ci ispirino nel contrastare ogni violenza sulle donne. Il mio pensiero va a Giulia Cecchettin, e a tutte le donne uccise, affinché questa tragedia non accada mai più”. Ha scelto la prova generale di Turandot, davanti a cinquecento studenti, per dire queste parole Marcello Mottadelli, direttore d’orchestra della produzione operistica italo-coreana che debutterà domani sera, 24 novembre (ore 20), al Teatro Comunale di Ferrara.

Di fronte a una platea composta da studenti universitari e delle scuole superiori del territorio, ma anche da allievi delle scuole secondarie di primo grado di Ferrara e provincia, Mottadelli ha voluto ricordare i recenti e drammatici fatti e le 102 donne uccise solo nel 2023, di cui 82 in ambito familiare e affettivo e di queste 53 dal partner o dall’ex.

Mottadelli ha voluto, attraverso le figure femminili presenti nell’ultima opera del compositore, riprendere anche la vicenda umana di Puccini. “Morì proprio quando finì di comporre il momento della morte di Liù, giovane fidata serva, guida del re tartaro spodestato Timur. Il coro commenta questa scomparsa con tre bellissime parole: “Liù bontà, Liù dolcezza, Liù poesia”. In questa chiusura, scritta per un personaggio che è essenziale nella vicenda, il coro tende a scendere, invece in orchestra è presente un ottavino, che impersonifica l’anima di Liù, ed è l’unico che cromaticamente sale; questo crea un momento di grande tensione: mentre il corpo scende, l’anima sale”. 

Oltre alle molte donne che coinvolsero la vita del compositore, un posto essenziale lo hanno proprio le eroine delle sue opere. “Puccini metteva al centro dell’universo la donna – continua il Maestro – da Tosca, a Minnie, Turandot e appunto Liù, ma soprattutto Cio-Cio-San, Madama Butterfly, la sua preferita. Tutte loro impersonificano la forza. Conoscerle, ascoltarle, ci dà ancora oggi la forza di cui sono messaggere”. 

Nell’opera di domani, con replica domenica pomeriggio, Turandot è Lilla Lee, Calàf è interpretato da Yoon Byungkil, Liù da Kim Eunhye, Timur da Moon Seokhoon, Ping da Leo An, Pong da Choi Yosub, Pang da Park Sinhae, Mandarino da Juhyeon Kim e Altoum da Kim Juntae, la musica è invece affidata all’Orchestra Città di Ferrara, diretta da Marcello Mottadelli. La regia è di Plamen Kartaloff, anche direttore del Teatro nazionale dell’opera e balletto di Sofia, in Bulgaria. La coproduzione firmata da Daegu Opera House e Fondazione Teatro Comunale di Ferrara vede in scena infine il Coro Colsper – Coro Lirico Sinfonico di Parma e dell’Emilia Romagna (maestro del coro Andrea Bianchi) e il Coro di voci bianche del Teatro Comunale di Bologna. 

Condividi questo Articolo
Dite la vostra!
00

Lascia un commento

Your email address will not be published. Required fields are marked *

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>