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‘Il Coraggio di una madre’, così la gente paga gli orrori della guerra

(ANSA) – NAPOLI, 19 GIU – Una madonna addolorata laica, una madre, simbolo delle tante madri che nelle guerre vedono portarsi via i figli, uno ad uno; una figlia, che, di fronte all’ incapacità di agire dei molti, impavida, dà la propria vita per quella della madre; una donna, simbolo di tutte le donne che, di fronte all’inerzia forzata degli uomini, al loro sguardo spesso troppe volte chiuso, devono mercanteggiare e fare compromessi con i “forti” del momento per sopravvivere e dare sopravvivenza. Un’ attualissima riflessione sulla guerra, sulle sue “tristezze (la guerra è una cosa triste voluta da uomini tristi), sulle sue tragedie, sui suoi dolori.
    Questa è stata la rilettura del capolavoro di Bertolt Brecht “Madre Courage e i suoi figli, effettuata dagli allievi di uno dei corsi di teatro de “La Ribalta / Officine MDM”, (direzione artistica Marianna De Martino) nella performance allestita per la conclusione dell’anno accademico (regia di Silvana Pirone – capace di proporre un testo attualissimo – supportata da Paolo Blasio). Il ‘Coraggio di una madre’, questo il titolo dello spettacolo, che intrecciando canali espressivi diversi, il canto, la poesia, la prosa, la danza, ha offerto emozioni e forti spunti di riflessione non solo sugli orrori della guerra, ma soprattutto sulle conseguenze che essa porta tra la gente comune, il popolo, coloro che certamente non ne sono artefici o strateghi, ma inesorabilmente ne sono schiacciati, e, sopraffatti dall’esigenza di trarne tutto il possibile, sono costretti a “ fare affari” per portare avanti la famiglia. La guerra che chiude i cuori, a cui ci si abitua, che diventa essa stessa possibilità economica (La guerra è solamente un traffico: invece di formaggio, piombo). È la storia di tutte le guerre, è la storia dei pochi uomini che decidono la guerra a discapito dei tanti che la subiscono, è la storia di quelli che vedono nella pace una minaccia per i propri traffici; è la storia di uomini e donne che alla fine non riescono nemmeno ad avere più le lacrime per piangere i propri figli. In scena Armando Abagnale, Giovanni Borrelli, Giuliana Cassese, Alfonso D’Alessio, Antonio Fagà, Michelle Iacone, Antonella Martoriello, Margherita Pfeiffer, Antonio Tortora, Erica Tortorizio, Flavia Zinno. Organizzazione e coordinamento di Carmen Miranda e Ilaria Amato, riprese video Muvi Studio, Foto Smile e Raffaela Gandini, Service teatro Antonello De Simone, Disegno luci Paco Summonte.
   

Fonte Ansa.it

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