
(ANSA) – TRENTO, 23 FEB – “Le due vie da percorrere sono
disarmare il cuore e avere fiducia nella preghiera. Gesù nel
Vangelo è molto chiaro: chiedere la pace è nelle nostre
possibilità”. A quasi un anno dall’invasione russa dell’Ucraina,
l’arcivescovo di Trento, Lauro Tisi, ha celebrato una messa
nella cattedrale di Trento. Presenti, tra gli altri, anche
l’arcivescovo emerito Luigi Bressan, il parroco della comunità
greco-ortodossa del Trentino Augustin Babiak, di origini
ucraine, il parroco ortodosso ucraino Pavel Melnik e alcuni
membri della comunità ucraina in Trentino.
“Con la guerra tutto è perduto” è una convinzione che sembrava
assodata, ma che invece “ora è caduta”, ha detto monsignor Tisi
nella sua omelia, dopo un momento di preghiera nella cappella
del crocifisso.
“Disamare le nostre relazioni è la sfida che ci sta davanti.
E disarmare le relazioni non è la classica goccia nel mare; è,
invece, la concreta possibilità per ognuno di noi di offrire il
proprio contributo per tornare ad immaginare la casa comune di
donne e uomini che si riconoscono sorelle e fratelli”, ha
affermato l’arcivescovo, dicendo che “in ogni guerra c’è anche
la nostra griffe”.
È stata letta anche la testimonianza di suor Delia
Guadagnini, missionaria saveriana nella “zona rossa” del Sud
Kivu, nella Repubblica Democratica del Congo, anch’essa
dilaniata da un conflitto. All’inizio della celebrazione,
infatti, sono state ricordate tutte le guerre in corso nel
mondo. (ANSA).
Fonte Ansa.it