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Concerto straordinario di Fondazione Arena per l’8 marzo

A cento anni esatti dall’istituzione in Italia della Giornata dei diritti
della donna, Fondazione Arena di Verona presenta un concerto straordinario
realizzato dai complessi artistici areniani con la guida della direttrice
Chiara Casarotto. Un programma elegante e vario che spazia dall’elegia
romantica tedesca alla musica vocale inglese del ‘900 passando per raffinate
pagine francesi. Posti disponibili da 10 a 26 euro.

Dopo l’inaugurazione della Stagione Lirica affidata ad un team creativo
interamente femminile, saranno protagoniste del concerto straordinario
dell’8 marzo soliste, soprani, mezzosoprani e contralti del Coro della
Fondazione Arena, accompagnate dal quartetto d’archi dell’Orchestra areniana
e al pianoforte dal Maestro del Coro Ulisse Trabacchin.

«Questa iniziativa vuole essere di respiro internazionale, come il
programma del concerto stesso, – dichiara Cecilia Gasdia, Sovrintendente e
Direttore Artistico della Fondazione Arena – e lascia spazio a pagine e
interpreti femminili. Noi in Fondazione abbiamo già concretamente dimostrato
come sia possibile la parità di genere in proposte, qualità e competenze,
sia nella Stagione Artistica del Teatro Filarmonico, sia all’Arena di
Verona».

L’impegno della Fondazione è quello di non spettacolarizzare ciò che ormai
è una condizione normale: nel 2021 infatti hanno debuttato a Verona quattro
direttrici d’orchestra di prestigio, di età e provenienze diverse; nel 2022
al Teatro Filarmonico altre due sono attese, accanto a tre registe alla
firma di nuovi allestimenti. Il concerto straordinario dell’8 marzo sarà
anche occasione per l’esordio sul podio veronese della giovanissima Chiara
Casarotto, che afferma: «Il programma musicale è assolutamente inedito e
frutto di una ricerca accurata nel non vasto né facile repertorio corale per
voci femminili. Col M° Trabacchin e il Coro della Fondazione, abbiamo creato
un percorso cronologico coerente e godibile: sarà un’occasione unica di
ascoltare musica rara, da alcuni dei più grandi autori fra ‘800 e ‘900,
pressoché sconosciuta ma bellissima, affidata ad un organico raffinato e
speciale nell’esplorazione di sonorità nuove e avvincenti».

Nell’ottica di offrire i tratti più efficaci e le atmosfere più
rappresentative delle diverse culture musicali d’Europa di fine ‘800, si va
infatti dal delicato salmo di Rheinberger ai seducenti colori dei coevi
Francesi: la notte misteriosa di Saint-Saëns, i maliosi fiori di Massenet,
il Madrigale di Fauré. Si conclude con la natura vista dal tardo-romantico
inglese Elgar e con un’autentica chicca di rarissima esecuzione: le Songs
per 7 parti in cui l’originalissimo Holst esplora sonorità non tradizionali,
artifici espressivi inusuali, dissonanze e armonie innovative ma mantenendo
sempre una cantabilità tipicamente britannica. Ad incorniciare il programma
vi sono alcuni brani più noti e amati dal grande pubblico: l’apice
tardoromantico di Brahms con la trascrizione del terzo movimento dalla
Sinfonia n. 3, il duo per violoncello e pianoforte Après un rêve di Fauré e
la celeberrima Meditation di Massenet dall’opera Thaïs per violino e
pianoforte.

Dopo l’inaugurazione della Stagione Lirica affidata ad un team creativo
interamente femminile, saranno protagoniste del concerto straordinario
dell’8 marzo soliste, soprani, mezzosoprani e contralti del Coro della
Fondazione Arena, accompagnate dal quartetto d’archi dell’Orchestra areniana
e al pianoforte dal Maestro del Coro Ulisse Trabacchin.

«Questa iniziativa vuole essere di respiro internazionale, come il
programma del concerto stesso, – dichiara Cecilia Gasdia, Sovrintendente e
Direttore Artistico della Fondazione Arena – e lascia spazio a pagine e
interpreti femminili. Noi in Fondazione abbiamo già concretamente dimostrato
come sia possibile la parità di genere in proposte, qualità e competenze,
sia nella Stagione Artistica del Teatro Filarmonico, sia all’Arena di
Verona».

L’impegno della Fondazione è quello di non spettacolarizzare ciò che ormai
è una condizione normale: nel 2021 infatti hanno debuttato a Verona quattro
direttrici d’orchestra di prestigio, di età e provenienze diverse; nel 2022
al Teatro Filarmonico altre due sono attese, accanto a tre registe alla
firma di nuovi allestimenti. Il concerto straordinario dell’8 marzo sarà
anche occasione per l’esordio sul podio veronese della giovanissima Chiara
Casarotto, che afferma: «Il programma musicale è assolutamente inedito e
frutto di una ricerca accurata nel non vasto né facile repertorio corale per
voci femminili. Col M° Trabacchin e il Coro della Fondazione, abbiamo creato
un percorso cronologico coerente e godibile: sarà un’occasione unica di
ascoltare musica rara, da alcuni dei più grandi autori fra ‘800 e ‘900,
pressoché sconosciuta ma bellissima, affidata ad un organico raffinato e
speciale nell’esplorazione di sonorità nuove e avvincenti».

Nell’ottica di offrire i tratti più efficaci e le atmosfere più
rappresentative delle diverse culture musicali d’Europa di fine ‘800, si va
infatti dal delicato salmo di Rheinberger ai seducenti colori dei coevi
Francesi: la notte misteriosa di Saint-Saëns, i maliosi fiori di Massenet,
il Madrigale di Fauré. Si conclude con la natura vista dal tardo-romantico
inglese Elgar e con un’autentica chicca di rarissima esecuzione: le Songs
per 7 parti in cui l’originalissimo Holst esplora sonorità non tradizionali,
artifici espressivi inusuali, dissonanze e armonie innovative ma mantenendo
sempre una cantabilità tipicamente britannica. Ad incorniciare il programma
vi sono alcuni brani più noti e amati dal grande pubblico: l’apice
tardoromantico di Brahms con la trascrizione del terzo movimento dalla
Sinfonia n. 3, il duo per violoncello e pianoforte Après un rêve di Fauré e
la celeberrima Meditation di Massenet dall’opera Thaïs per violino e
pianoforte.

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