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>ANSA-IL-PUNTO/COVID:Veneto esclude open day per i giovani

(ANSA) – VENEZIA, 10 GIU – Nessun open day per i giovani con
somministrazione di Astrazeneca o J&J; porte aperte, invece, per
i turisti in vacanza che vogliono vaccinarsi in Veneto. Così il
Presidente Luca Zaia delinea la strategia vaccinale dell’estate
mentre prepara il prossimo piano sanitario regionale per
contrastare la pandemia. “Non facciamo open day, non li abbiamo
mai fatti” sottolinea, ribadendo la linea tenuta sin dal primo
parere espresso ad aprile dall’Aifa.
    La scelta di non usare vaccini a vettore virale per gli under
60 sta portando le forniture di Astrazeneca e J&J, ovvero metà
delle dosi, “su un binario morto”, ripete, ma quella del Veneto “è una scelta discrezionale” che rimane immutata: “la Regione –
taglia corto – ha deciso di non farli”. Piuttosto il Presidente
sta pensando ad una ulteriore campagna di promozione per
avvicinare alla dose gli over60 non ancora vaccinati. Per questi
ultimi ci sarà la possibilità di accesso diretto per le
inoculazioni con J&J. “3.400 dosi sono previste – annuncia –
senza appuntamento. Un’unica puntura nel centro vaccinale”.
    In compenso il Veneto è pronto a vaccinare i turisti italiani
in vacanza nelle località di villeggiatura della regione, grazie
alla forzatura del sistema di prenotazione. Resta da chiarire
l’arco temporale del soggiorno all’interno del quale si potrà
usufruire dell’inoculazione. “Il tema della permanenza, del
periodo minimo, lo decideremo tutti assieme” precisa il
Presidente, spiegando che i turisti venti che si vaccineranno
in un’altra regione saranno comunque registrati. “E’ inutile
andare a complicare le cose – rileva Zaia – altrimenti rischiamo
di vaccinarli ad ottobre”. Il Veneto sarebbe anche disposto a
fare i vaccini ai turisti stranieri “ma c’è il problema della
riconoscibilità delle certificazioni. Ad oggi però – ricorda il
Presidente – non abbiamo istanze di questo tipo da parte dei
tour operator esteri”.
    La macchina operativa è pronta già per la terza dose,
rispetto alla quale il Governatore ha le idee chiare. La
somministrazione vedrà sul campo i medici di base ma anche i
sanitari che hanno operato sino ad oggi, un mix che ridurrebbe i
rischi. In via di definizione, infine, il prossimo piano
sanitario per contrastare la pandemia. Il documento, anticipa
l’assessore alla sanità Manuela Lanzarin, vede inserite “le
modalità per la riapertura in sicurezza sia dei Centri diurni
anziani per non autosufficienti (che riapriranno tutti) sia dei
Ceod-disabili”. Del protocollo, aggiunge Francesca Russo,
responsabile della sezione prevenzione e sanità pubblica della
Regione, farà parte “il contact tracing, l’indagine
epidemiologica che scatta se c’è un caso di positività”. Quanto
al numero di tamponi, in condizioni di bassa incidenza “il
minimo stabilito tra Regioni è di 150 tamponi su 100.000”,
mentre la durata della quarantena è di 10 giorni, “come da
indicazioni nazionali, anche nei casi di varianti: la differenza
è che in caso di variante la chiusura della quarantena potrà
avvenire solo con tampone molecolare – conclude – e non con i
test antigenici come nelle altre situazioni di positività non da
variante”. (ANSA).
   

Fonte Ansa.it

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