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Stc: Bolzano, Emilia e Val d’Aosta le più amiche delle mamme

(ANSA) – ROMA, 10 MAG – Tra le regioni più amiche per le
mamme svetta la Provincia autonoma di Bolzano, seguita da Emilia
Romagna e Valle D’Aosta, mentre le condizioni più sfavorevoli si
registrano in Basilicata, preceduta appena in fondo alla
classifica da Sicilia e Campania. Lo si evince dall’ottava
edizione del rapporto ‘Le Equilibriste’ di Save the Children.
    L’indice delle madri per regione è il risultato di una analisi
basata su sette dimensioni: demografia, lavoro, servizi, salute,
rappresentanza, violenza, soddisfazione soggettiva, per un
totale di 14 indicatori da diverse fonti del sistema statistico
nazionale.
    Le prime tre superano di 10 punti il valore di riferimento
nazionale di 100, seguite da Toscana, Provincia Autonoma di
Trento, Umbria, Friuli-Venezia Giulia e Lombardia, che invece lo
superano di poco. Fanalino di coda Basilicata, Campania,
Sicilia, Calabria e Puglia che sono sotto il valore di
riferimento di almeno 10 punti. Per quanto riguarda l’area della
Demografia, l’indice vede tra le regioni più virtuose la
Provincia Autonoma di Bolzano (138,5), nettamente sopra valore
di riferimento fissato a 100 e quella di Trento (114,5), seguite
da Sicilia (112,8), Campania (111,1) e Calabria (106,8). Al
contrario, Sardegna (78,5), Basilicata, Molise (entrambe 90,5) e
Umbria (94), registrano tassi molto al di sotto del valore
nazionale, occupando gli ultimi posti dell’Indice. Nella
dimensione del Lavoro primeggia l’Emilia-Romagna, il Piemonte,
la Valle d’Aosta e la Lombardia. Regioni dove, per le madri è
più facile trovare un impiego, non subire riduzioni di orario
non volontarie o tenere un lavoro dopo la nascita di un figlio.
    Di contro, Sicilia, Basilicata, Calabria e Campania non
forniscono dati incoraggianti sull’occupazione delle mamme.
    Nell’area della Rappresentanza, relativa alla percentuale di
donne in organi politici a livello locale per regione, Umbria,
Veneto, Toscana, Emilia-Romagna occupano i primi posti. In
Basilicata, Valle d’Aosta, Sardegna e Puglia la rappresentanza
femminile è ben al di sotto del valore di riferimento nazionale.
    Emblematico il caso della Basilicata a più di 30 punti sotto la
media. (ANSA).
   

Fonte Ansa.it

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