
Quattro spot “forti e diretti”, per
sfatare luoghi comuni. Quattro brevi monologhi portati in scena
dall’attore Francesco Rizzuto che, tolti i panni del
cabarettista di Zelig, riflette e fa riflettere sui diversi tipi
di violenza contro le donne, e su come siano ancora insiti nella
vita di tutti i giorni. Quasi a voler riprendere, modificandolo
in positivo, il titolo del successo di Mia Martini del 1992, ‘Gli uomini che cambiano’ è la campagna realizzata nell’ambito
delle iniziative per la Giornata internazionale contro la
violenza sulle donne e promossa dalla Consigliera di Parità, dal
Consiglio Valle e dall’assessorato regionale della Sanità,
salute e politiche sociali.
“Quando c’è un problema bisogna parlarne per tentare di
risolverlo”, ha detto il presidente del Consiglio Valle, Alberto
Bertin, durante la presentazione della campagna. “E’ un problema
– ha spiegato – che riguarda tutti, è un problema di civiltà.
Occorre cambiare una mentalità, il modo di relazionarsi, che non
ha nulla a che vedere con i sentimenti ma con i rapporti di
potere, di forza, che poi degenerano. Ed è questa necessità di
cambiamento che emerge da questi spot”.
In ognuno dei quattro spot, Rizzuto posa a terra una pedana,
ci sale sopra, guarda dritto in camera e inizia a parlare a voce
alta. Sotto lo sguardo stranito di chi si trova attorno: dagli
operai edili di un cantiere della val d’Ayas, in mezzo ai quali
riflette sul cat-calling, agli avventori di un bar del centro di
Aosta, dove l’attore palermitano si concentra sul tema dello
stupro. Sino allo spogliatoio maschile dove descrive il ‘ciclo
della violenza’ davanti a una squadra di hockey e alla palestra
in cui spiega cos’è lo stalking.
Tutti gli spot sono introdotti con le parti più controverse
di celebri canzoni italiane, da ‘Bella stronza’ di Marco Masini
a ‘Ricominciamo’ di Adriano Pappalardo. “Il target è formato
dagli uomini con più di 50 anni”, ha spiegato il regista, Davide
Bongiovanni. “Ci siamo presentati in questi contesti dove
nessuno ci aspettava – ha assicurato – con l’incognita di dover
chiedere la liberatoria solo al termine, anche se poi abbiamo
avuto il consenso di tutti”.
I testi degli spot sono stati preparati dalla Consigliera di
parità per la Valle d’Aosta, Katya Foletto, e l’iniziativa ha
raccolto l’adesione di altre sue colleghe di diverse regioni
italiane: Basilicata, Emilia-Romagna, Calabria,
Friuli.-Venezia-Giulia.
“Apprezzo questa campagna – ha detto il pm Manlio D’Ambrosi,
che si occupa ogni giorno di casi di violenza contro le donne –
perché si rivolge agli uomini. Al contrario, negli anni passati,
in altri contesti ci si focalizzava spesso sulle donne,
generando anche vittimizzazione secondaria”.
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Fonte Ansa.it