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Bertin, enti locali prima linea di contrasto alla ‘ndrangheta

(ANSA) – AOSTA, 07 DIC – “La presenza della ‘ndrangheta sul
nostro territorio è ultra decennale e richiede una risposta
collettiva. Non esistono isole felici, non sono mai esistite: il
problema c’è e riguarda tutti. Oggi l’azione più pervasiva e
preoccupante della criminalità organizzata si nasconde dietro
gli affari, cerca appoggi politici, usa strategie che le
permettono di non apparire e ricorre al denaro per corrompere”.
    Lo ha sottolineato il presidente del Consiglio Valle e
dell’Osservatorio antimafia, Alberto Bertin, durante il convegno ‘Mafie, corruzione e ruolo degli Enti locali’. L’evento, nella
Sala Maria Ida Viglino di Palazzo regionale, è stato organizzato
dal Consiglio Valle nell’ambito delle attività di formazione
dell’Osservatorio regionale permanente sulla legalità e sulla
criminalità organizzata e di tipo mafioso, in collaborazione con
il Celva.
    “Le amministrazioni locali – ha aggiunto Bertin – sono le
prime ad essere oggetto delle attenzioni mafiose e sono la prima
linea di difesa e di contrasto all’espansione di questi
fenomeni. L’incontro formativo di oggi e quelli che si terranno
via webinar rivolti agli amministratori e ai dipendenti degli
enti locali si muovono in questa direzione”.
    Durante il seminario, moderato da Silvia Nejrotti,
responsabile della formazione dell’associazione Avviso Pubblico,
è stato affrontato il tema del ruolo dell’ente locale
nell’attuale contesto socio-economico, in relazione
all’esercizio della funzione istituzionale come presidio
trasversale di legalità e giustizia, di cui ha parlato Roberto
Montà, presidente di Avviso Pubblico. Nicoletta Parisi,
professoressa in diritto e politiche di contrasto alla
corruzione interna e internazionale dell’Università Cattolica e
già consigliera dell’Autorità nazionale anticorruzione, ha dato
indicazioni per il buon uso delle risorse veicolate dal Pnrr con
particolare attenzione al contrasto alla corruzione e alla
infiltrazione criminale. Davide Mattiello, consulente della
Commissione antimafia e componente del Comitato scientifico
dell’Osservatorio agromafie di Coldiretti, ha evidenziato
l’importanza strategica per le istituzioni pubbliche di avere
contezza delle trasformazioni del fenomeno mafioso.
    “Gli enti locali valdostani, che sono tutti rappresentati
tramite il Celva, continueranno a dare il loro contributo su
questo tema così importante e i corsi di formazione ne sono un
esempio significativo”, – ha commentato il sindaco di
Charvensod, Ronny Borbey e componente del cda del Celva. (ANSA).
   

Fonte Ansa.it

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