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Sempre di più chiedono aiuto alla Caritas

(ANSA) – PERUGIA, 19 GIU – Prosegue nel 2022 l’aumento consistente (+12,7%) dei richiedenti aiuto al Centro di ascolto della Caritas diocesana di Perugia-Città della Pieve. Rispetto al 2021 la quota degli italiani si riduce, mentre quella degli stranieri sale, anche per l’arrivo dei rifugiati ucraini. E’ quanto emerge dall’ottavo Rapporto sulle povertà e risorse nel 2022.
    Lo studio è stato presentato oggi nella sede Caritas di Perugia ‘Villaggio Sorella Provvidenza’ alla presenza dell’arcivescovo Ivan Maffeis, del direttore della Caritas don Marco Briziarelli, dell’economista Pierluigi Grasselli, del coordinatore dell’Osservatorio sulle povertà e l’inclusione sociale Nicola Falocci e della responsabile area sociale della Caritas Silvia Bagnarelli.
    Secondo quanto emerge dal rapporto i richiedenti aiuto al centro d’ascolto della Caritas diocesana sono passati da 1.306 del 2020 a 1.653 del 2022, di cui 368 italiani e 1.285 stranieri. Con un aumento “consistente” delle donne.
    L’Ucraina è la prima nazione di provenienza degli utenti stranieri, seguita da Nigeria, Marocco, Ecuador e Perù.
    Sempre dal rapporto emerge come tra i ‘nuovi’ utenti figurano quote non trascurabili di separati e divorziati.
    Inoltre si accresce fortemente la quota di chi vive ospite di amici e parenti o in subaffitto, di chi è privo di abitazione.
    In generale si osserva un peggioramento complessivo della condizione occupazionale e la classe di reddito più consistente degli utenti Caritas, più che raddoppiata, è quella che comprende reddito nullo e reddito fino a 300 euro mensili.
    “Senza dubbio possiamo definire il 2022 come l’anno di servizio più intenso e più complesso per la nostra Caritas diocesana dalla sua fondazione” ha detto don Marco Briziarelli. “Un anno – ha aggiunto – dove tutti gli effetti post pandemia si sono concretizzati in bisogni ai quali rispondere, che ci ha visti impegnati nell’accoglienza dei profughi Ucraini a causa della guerra, che ha visto schizzare alle stelle i costi dell’energia e delle materie prime, che ha visto l’impoverimento di tante famiglie e l’erosione dei risparmi, l’affacciarsi nuove povertà e nuove marginalità, con giovani e anziani che hanno fatto fatica a riprendere la quotidianità. La povertà ci toglie la libertà di scegliere e non possiamo più tacere difronte a tutto ciò”. Durante l’incontro di oggi è stato spiegato come “la Caritas diocesana abbia moltiplicato il numero dei servizi, ha espanso i percorsi di accompagnamento per famiglie, migranti e minori, ha reso i CdA sempre più promozionali ed animativi, ha diffuso gli empori solidali, ha posto un’attenzione crescente sulle povertà emergenti, ha adottato modalità innovative, ha spinto su promozione e formazione di volontari orientati al servizio diretto alla comunità, nonché a responsabilizzare la società civile sulla povertà, nella prospettiva di una società più giusta e solidale”. Tra gli interventi economici condotti dalla Caritas, ci sono quelli relativi al pagamento delle utenze domestiche, all’affitto, alle spese per l’acquisto di prodotti di prima necessità a quelle sanitarie e per il corredo scolastico dei figli. Ci sono poi gli interventi economici per la gestione della sede Caritas e del villaggio Sorella Provvidenza che ha ospitato, lo scorso anno 32 nuclei familiari, dei cinque empori della solidarietà, dove accedono settimanalmente oltre 1.800 famiglie, della mensa don Gualtiero, del punto ristoro sociale ‘San Lorenzo’, per complessivi oltre 200 pasti giornalieri, delle opere segno-strutture di accoglienza in cui trovano annualmente ospitalità più di 200 persone e l’opera più recente, la farmacia solidale, attiva presso la sede Caritas.

Fonte Ansa.it

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