“Un falso recupero delle liste
d’attesa, spacciato come il risultato di una qualche cura da
cavallo che invece è solo fumo negli occhi. Così, in ogni
occasione, la presidente della Regione, Donatella Tesei, non
spreca l’attimo per parlare di elementi che la realtà
contraddice platealmente”: ad affermarlo la capogruppo del
Partito democratico in consiglio regionale, Simona Meloni,
sottolineando “l’inconsistenza dell’intervento della presidente
Tesei nel corso dell’udienza sul giudizio di parifica”.
“Il vero tema – dice Meloni – che si fa finta di non vedere,
ma del quale ci si accorgerebbe confrontandosi con gli operatori
della sanità e con i cittadini, è che l’arretrato non è mai
recuperato perché moltissimi rinunciano a curarsi e perché tanti
altri, per vari motivi, come la distanza territoriale, ma
soprattutto la distanza temporale tra la prenotazione e
l’erogazione della stessa passano mesi se non anni, o si
rivolgono al privato (chi può) e gli altri rinunciano del tutto
a curarsi”.
“Esistono casi e ambulatori – continua la capogruppo Dem –
nei quali, su
150 chiamate, rispondono sì 60 pazienti e otto non si
presentano. Anche in questo caso servirebbe una organizzazione
migliore: non avvisare della rinuncia significa non permettere
ad altri di svolgere quella prestazione e quindi slittare
ulteriormente verso il privato. In tutto ciò, si assiste a turni
di lavoro massacranti, burocrazia soffocante e scarsa
gratificazione economica delle poche figure professionali
rimaste a difendere il baluardo della sanità universalistica e
pubblica. Per questo è ora di dire basta alla propaganda e di
sfidare il centrodestra ad un confronto reale con i cittadini,
gli operatori sanitari e le loro esigenze. Dopo quattro anni è
necessario infatti che la maggioranza si assuma le proprie
responsabilità, smettendo di addossare le proprie colpe su altri
soggetti o fattori congiunturali”.
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Fonte Ansa.it