
(ANSA) – BOLZANO, 03 FEB – Religiose e religiosi dei vari
ordini e congregazioni hanno partecipato ieri pomeriggio al
vespro solenne con il vescovo Ivo Muser nella chiesa dei
Francescani a Bolzano in occasione della 27.ma Giornata mondiale
della vita consacrata. “Le comunità religiose, con i loro
diversi accenti spirituali, sono come un commento alle singole
pagine del Vangelo”, ha detto il vescovo.
I 18 ordini maschili presenti in diocesi contano attualmente
circa 160 sacerdoti religiosi, di cui 60 in servizio nelle
parrocchie, mentre le suore sono circa 280 all’interno di 18
comunità religiose femminili. A loro e ai membri laici degli
istituti secolari è andato il grazie del vescovo Ivo Muser nella
Giornata tradizionalmente dedicata alla vita consacrata. “Le
comunità religiose, con i loro diversi accenti spirituali, sono
come un commento alle singole pagine del Vangelo. La nostra
Chiesa perderebbe una parte importante della sua vitalità senza
le comunità religiose”, ha detto il vescovo.
All’inizio del vespro la referente diocesana suor Mirjam
Volgger ha ricordato per nome i 23 religiosi – 17 suore e 6
padri – che sono deceduti nel 2022 in Alto Adige. Nella sua
omelia monsignor Muser ha sottolineato che “Gesù ci viene
incontro nella Chiesa anche attraverso il carisma fondazionale
di un Istituto, di una congregazione, di un ordine.” E la vita
consacrata deve essere incontro: “Con il Signore, nella comunità
della Chiesa e per il mondo. Questo incontro scaturisce dalla
gioia di osservare, di camminare in una regola di vita, ma mai
rigidi o chiusi”.
Non solo i religiosi, ma tutti i cristiani devono consacrare la
loro vita a Dio, ha osservato il vescovo: “Consacrare la mia
vita a Dio significa: sono pronto a seguire il Vangelo non solo
occasionalmente e in occasioni speciali. Apro a Dio tutti gli
ambiti della mia vita o, per dirla in modo ancora più personale,
lascio che Gesù sia ovunque: nel lavoro e nel tempo libero, nei
momenti belli e in quelli difficili, nelle decisioni importanti
che devo prendere, nelle relazioni ordinarie e quotidiane in cui
vivo.” (ANSA).
Fonte Ansa.it