
(ANSA) – TRENTO, 07 FEB – “Dovremmo avere 53 medici, mentre
in servizio effettivo ce ne sono 42. Calcolati i part-time, i
posti vacanti sono sette, perché nell’ultimo periodo siamo
riusciti a reclutare due medici”. Questo il quadro fornito da
Elena Bravi, direttrice dell’Area salute mentale dell’Azienda
provinciale per i servizi sanitari (Apss), a palazzo della
Provincia. Oltre ai medici, mancano anche “due psicologi, due
neuropsichiatri, due psichiatri e il personale delle professioni
sanitarie che si occupa della parte riabilitativa”, ha aggiunto
Bravi.
“Siamo al quarto, quinto concorso per reperire psichiatri che
è andato deserto”, ha detto Claudio Agostini, direttore
dell’Unità operativa psichiatria dell’area nord. “I candidati ci
dicono che sono venuti a provare i concorsi e che hanno decine
di altre offerte fuori dal Trentino, in luoghi decisamente più
attrattivi”. Sono diventati “merce rara anche gli infermieri
specializzati nel settore”, ha aggiunto Agostini.
I pazienti seguiti dalla psichiatria trentina, ha spiegato
Lorenzo Gasperi, direttore dell’Unità operativa psichiatria est, “nel 2022 sono stati più di 8.200. Di questi, più del 30% sono
nuovi casi. Ma bisogna considerare che ogni anno abbiamo circa
un 30% di pazienti che vengono dimessi”. Tra i nuovi casi, ci sono molti giovani. A loro – in
particolare alla fascia 14-24 anni – si rivolgerà il nuovo
Centro per le acuzie di Arco. “Sappiamo che i giovani hanno
subìto un contraccolpo importante con la pandemia – ha detto
Elena Bravi – e sappiamo che i Neet, i ragazzi che non studiano
e non lavorano, spesso hanno anche qualche problema di salute
mentale. Ma emergono anche i bisogni delle persone anziane
presenti nelle case di riposo”. (ANSA).
Fonte Ansa.it