
“Più Cpr significa più sicurezza,
meno Cpr vuol dire più insicurezza ed allarme sociale”. Lo ha
detto a Bolzano il sottosegretario agli Interni, Nicola Molteni,
che ha incontrato il commissario del governo, Vito Cusumano, con
il quale ha parlato anche del piano del Viminale per raddoppiare
i Centri di permanenza per il rimpatrio, che oggi sono dieci,
realizzandone almeno uno in ogni regione.
“C’è una mappatura che il Viminale sta facendo fare ai
prefetti – ha aggiunto Molteni – non ci sono soluzioni ancora
adottate, il ministro parla e si confronta con i territori,
dopodiché, il governo non accetta veti. Per quanto riguarda
l’Alto Adige, c’è un’interlocuzione in corso e ci sono delle
valutazioni che devono essere fatte”.
E proprio a Bolzano c’è l’opposizione del sindaco, Renzo
Caramaschi, pur favorevole alla realizzazione di un Cpr,
all’ipotesi che sia collocato sul territorio del capoluogo
altoatesino, che già sostiene gran parte dell’accoglienza ai
migranti. Si parla della caserma della Finanza nell’areale
dell’aeroporto. Venerdì è prevista una riunione del comitato per
l’ordine pubblico e la sicurezza sul tema.
“Se fossi un sindaco, vorrei sul mio territorio un Cpr,
perché grazie al Cpr ho la possibilità di allontanare soggetti
che rappresentano un pericolo per il territorio – è la risposta
del sottosegretario della Lega – Credo che questo sia un momento
in cui non bisogna alimentare né scontri né conflittualità,
bisogna ascoltare e poi bisogna decidere”.
“I Cpr vengono istituiti con una legge del 2017 che è la
legge Minniti -Orlando, perché la sinistra è contraria ai Cpr
dopo aver votato una legge che ha istituito i Cpr?”, conclude
Molteni.
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Fonte Ansa.it