Home » Italia » Trentino-Alto Adige » Dpi senza certificazione dalla Cina, Gdf sequestra 1,2 mln

Dpi senza certificazione dalla Cina, Gdf sequestra 1,2 mln

(ANSA) – TRENTO, 25 MAR – Mascherine commercializzate con
falsa certificazione “CE” e senza che i titolari delle imprese
avessero ottenuto le eventuali deroghe previste dal decreto “Cura Italia” e malgrado l’espresso diniego alla
commercializzazione da parte dell’Inail. Lo hanno scoperto i
finanzieri del Comando Provinciale di Trento che hanno eseguito,
nei confronti di cinque società e tre imprenditori, un decreto
di sequestro preventivo dell’importo di oltre 1,2 milioni di
euro, pari al profitto dei reati contestati. In particolare, il
provvedimento, emesso dal Gip del Tribunale di Rovereto, ha
consentito di sottoporre a vincolo penale le disponibilità
finanziarie giacenti sui conti correnti nonché le quote
societarie e tre immobili (due abitazioni ed un immobile
commerciale). Le complesse indagini sono state avviate in
seguito al sequestro, ad aprile e maggio, di circa 60.000
mascherine ritenute non conformi (FFP2/chirurgiche) importate
dalla Cina da 5 società con sede a Rovereto, in Trentino, dietro
la regia di 3 cittadini italiani residenti nella zona di
Rovereto e Riva del Garda.
    Secondo quanto ricostruito dagli investigatori della
Guardia di Finanza, grazie a false dichiarazioni presentate in
dogana, gli indagati avrebbero dapprima importato le mascherine “non conformi” dalla Cina in evasione dei dazi doganali e
dell’Iva (integrando il reato di contrabbando) e,
successivamente, rivendute, peraltro – sempre secondo quanto
ricostruito – con certificazioni di conformità contraffatte
(attestando fittiziamente le caratteristiche di filtraggio), a
farmacie, aziende e Enti pubblici, come alcuni Comuni del
Trentino, integrando quindi il reato di frode in commercio ma,
grazie all’intervento dei finanzieri, sono state rintracciate e
sequestrate, prima della loro cessione al pubblico. I tre
imprenditori devono rispondere di frode in commercio, falsità
ideologica commessa da privato in atto pubblico, contrabbando,
emissione di fatture per operazioni inesistenti,
autoriciclaggio, abusivismo nei servizi di investimento e per
responsabilità amministrativa degli enti, essendoci un vantaggio
per le società derivante dalla commissione dei presunti illeciti
da parte degli amministratori in posizione apicale. (ANSA).
   

Fonte Ansa.it

Condividi questo Articolo
Dite la vostra!
00

Lascia un commento

Your email address will not be published. Required fields are marked *

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>