
Oltre 4mila persone, fra soci e dipendenti di Unicoop Firenze e volontari delle associazioni del territorio che collaborano con le sezioni soci Coop, hanno partecipato oggi all’udienza riservata in Vaticano con Papa Francesco della cooperativa di consumo e della Fondazione Il Cuore si Scioglie, alla presenza anche dell’arcivescovo di Firenze, il cardinale Giuseppe Betori che li ha accompagnati: i partecipanti hanno raggiunto Roma da tutta la Toscana con 90 bus organizzati dalla cooperativa, e in tanti hanno gremito la Sala Nervi. Per l’occasione i rappresentanti di Unicoop Firenze e della Fondazione hanno portato in dono al Papa una cesta di prodotti della solidarietà, un’opera dell’orafo artigiano fiorentino Paolo Penko e la riproduzione della ‘Vergine che scioglie i nodi’. “Santo Padre, siamo onorati di consegnarle questi doni – ha affermato la presidente del Consiglio di Sorveglianza di Unicoop Firenze, Daniela Mori – come esempio di quanto come cooperativa e Fondazione Il Cuore si scioglie facciamo: questa cesta contiene alcuni dei prodotti della solidarietà con cui sosteniamo i più fragili e bisognosi. Le consegniamo anche quest’opera del maestro artigiano della tradizione orafa fiorentina Paolo Penko realizzata in occasione del Cinquantesimo di Unicoop Firenze: le mani che si uniscono rappresentano la forza dell’unione e i valori della nostra cooperativa”.
In un passaggio a braccio del suo discorso, Papa Francesco ha rivolto oggi nell’udienza in Sala Nervi ai membri di Unicoop-Firenze e della Fondazione Il cuore si scioglie, una raccomandazione. “Questa è una cosa molto bella: il cuore è una fonte di conoscenza – ha detto -. Qualcuno mi dirà: ‘Ma, no, Padre, noi conosciamo con la mente, con l’intelletto’. Questo, solo, è una conoscenza incompleta. Senza il cuore non c’è conoscenza umana. Per conoscere, dobbiamo conoscere con la mente, con il cuore e poi fare con le mani: non dimenticate i tre linguaggi … Che la mente sia unita al cuore e alle mani, che il cuore sia unito alle mani, per fare, e alla mente; e che le mani siano al servizio del cuore e della mente. Non dimenticate questo, voi, nel vostro agire…”.
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