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Vino: in Sicilia segnali di ripresa del settore

(ANSA) – PALERMO, 06 OTT – Un vero e proprio segnale di
ripresa guida il mondo vitivinicolo siciliano. Sono i dati del
workshop “Le politiche di gestione innovative e il ruolo della
formazione per la ripresa Gli effetti della pandemia sui
risultati economici delle aziende vitivinicole siciliane”, che
si è tenuto nella sede di Assovini Sicilia. Durante l’incontro,
il professore Sebastiano Torcivia del Dipartimento di Scienze
Economiche Aziendali e Statistiche dell’Università di Palermo,
insieme al presidente di Assovini Sicilia, Laurent Bernard de la
Gatinais, hanno commentato i dati 2020 di ventitré grandi
aziende siciliane del vino. Fatturato, redditività, fiscalità,
resistenza, ripresa, sono i parametri utilizzati nello studio.
    “Nonostante sia stata registrata una perdita media del 20% del
fatturato, le aziende siciliane hanno reagito bene agli effetti
della pandemia, grazie ad un approccio più strategico nella
progettazione della multicanalità e nell’utilizzo delle
piattaforme digitali, entrambi, strumenti fondamentali a
supporto della promozione e commercializzazione del vino” – ha
commentato il professore Sebastiano Torcivia.
    Se le perdite più significative per le aziende vitivinicole, in
termini di fatturato, sono state riscontrate nel settore
dell’Ho.re.ca, il settore della Gdo, al contrario, ha
evidenziato una vigorosa ripresa, grazie ad un cambiamento delle
abitudini dei consumatori che, durante la pandemia, hanno
mostrato una tendenza verso la fascia medio-alta nell’acquisto
dei vini. “Abbiamo assistito- commenta il professore Sebastiano
Torcivia, ad una maggiore sensibilizzazione dei consumatori
verso una cultura del vino di qualità. Da un lato la domanda ha
trascinato l’offerta, dall’ altro il consumatore si è orientato
verso una spesa più alta”.
    “La Sicilia vitivinicola è sempre più competitiva- commenta
il presidente di Assovini Sicilia, Laurent de la Gatinais –
attraverso l’offerta di una varietà di prodotti con un ottimo
rapporto qualità prezzo. Nel nostro settore e tra i nostri
associati, si avverte una grande voglia di ripresa e di
aggredire i mercati puntando, non solo su due vitigni siciliani
di eccezione, come il Grillo e Nero d’avola ma anche su vitigni
come Carricante, Nerello mascalese, Catarratto, Perricone. Sempre di più, la Sicilia si afferma vero continente del vino e
della biodiversità”.
    Durante il workshop, è stata anche presentata la sedicesima
edizione del Master promosso dal Dipartimento di Scienze
Economiche Aziendali e Statistiche dell’Università di Palermo
coordinato dal Prof. Sebastiano Torcivia. (ANSA).
   

Fonte Ansa.it

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