(ANSA) – PALERMO, 09 APR – E’ partita dalle scalinate del
Teatro Massimo di Palermo la manifestazione dei lavoratori dello
spettacolo dei teatri palermitani, organizzata dalla Slc Cgil
Palermo, dalla Fistel Cisl Sicilia, dalla Uilcom-Uil Palermo
della Fials-Cisal Palermo, per denunciare i tagli in bilancio
subiti dai Teatri Biondo e Massimo da parte dell’amministrazione
comunale. I lavoratori dello spettacolo, infatti, sono scesi in
piazza contro il mancato contributo, da parte del comune di
Palermo, nei confronti delle Fondazioni. Il Teatro Massimo –
dicono i sindacati – non ha ricevuto i contributi del 2021 di 2
milioni e 9 e c’è incertezza anche su quelli del 2022, ossia 2
milioni e 2 previsti in bilancio. Il Teatro Biondo ha subito,
invece, un taglio di 1 milione e mezzo nel 2021 e, anche in
questo caso, c’è incertezza in merito alla quota societaria
anche del 2022, che ammonta ad un altro milione e mezzo.
“Abbiamo manifestato contro il mancato contributo da parte del
Comune di Palermo nei confronti dei teatri della città, dal
Teatro Massimo al Teatro Biondo, ma anche altre realtà più
piccole rischiano la paralisi, la chiusura o il blocco delle
attività. Nel caso del Teatro Massimo di Palermo, ad esempio, si
rischia che saltino le programmazioni degli spettacoli dedicati
ai bambini e sarebbe veramente assurdo”, spiegano i sindacati.
“La cultura a Palermo, come nell’intero paese, – dicono – può
rappresentare un eccezionale volano di sviluppo economico.
Occorrono risorse pubbliche adeguate e certe. Solo attraverso la
certezza delle risorse è possibile produrre lavoro stabile,
lavoro buono”.
Alla manifestazione hanno suonato maestri di musica e si sono
esibiti anche il coro della Fondazione Teatro Massimo e il corpo
di ballo della Fondazione. Presenti anche diversi attori del
Teatro Biondo che hanno raccontato la loro storia e recitato
alcuni versi. (ANSA).
Fonte Ansa.it