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Sit-in per Ida Castelluccio a Palermo

“Sono qui come portavoce della mia
famiglia, e parlo con grande tristezza, disgusto e con
tantissima rabbia. Il 30 gennaio 2025, l’omicidio di mia zia Ida
è andato in prescrizione, l’omicidio di una giovane donna di
diciannove anni, in dolce attesa del suo primo figlio. Si è
arrivati alla prescrizione perché già nella sentenza di primo
grado si era deciso che Ida si trovasse lì per caso, che fosse
solo una vittima collaterale e non un obiettivo premeditato.
    L’omicidio di Ida rientra perfettamente in quel sistema
patriarcale mafioso, che, con gli omicidi di altre donne come
Lia Pipitone, Lea Garofalo e purtoppo tantisime altre, tende a
sminuire le figure di queste donne che invece hanno scelto di
combattere per essere libere”. Lo ha detto Nino Morana Agostino,
nipote dell’agente di polizia Nino Agostino e di sua moglie Ida
Castelluccio questa mattina in occasione del sit-In per chiedere
verità e giustizia per Nino Agostino e Ida Castelluccio che era
incinta. La manifestazione è tenuta sul sagrato della
Cattedrale, davanti al liceo Vittorio Emanuele II, la scuola
frequentata da Ida. Il 30 gennaio 2025, la prima sezione penale
della Cassazione ha annullato la sentenza di condanna
all’ergastolo del boss di cosa nostra, Nino Madonia, per
l’omicidio di Nino Agostino e Ida Castelluccio, avvenuto il 5
agosto 1989. L’annullamento è stato disposto con rinvio per Nino
Agostino e senza rinvio per l’omicidio di Ida Castelluccio,
diciannovenne incinta, a causa dell’intervenuta prescrizione. “Il 30 gennaio è arrivato l’ennesimo schiaffo alla nostra
famiglia. In 35 anni ne abbiamo ricevuti tanti, tra depistaggi,
false piste, falsi collaboratori, segreti di Stato,
archiviazioni, e ora anche questo. Ma ad ognuna di queste
ingiustizie abbiamo risposto con forza come diceva sempre mio
nonno Vincenzo. Lui diceva che voleva una reale verità su quel
triplice massacro che uno Stato complice e spietato ha permesso,
solo per proteggere sé stesso e i suoi uomini deviati e
corrotti. E non deve importare se, per dire queste verità, si
toccheranno “sepolcri imbiancati” e nomi impronunciabili” dice
Morana.
   

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Fonte Ansa.it

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