
Lamentano il silenzio
dell’amministrazione comunale e alcune delle centinaia di
famiglie sfrattate da immobili appartenenti all’Agenzia dei beni
confiscati, per protesta hanno piantato le tende davanti a
palazzo Comitini dove oggi si è svolta una seduta del Consiglio
comunale, in quella che fu la sede della ex Provincia eche in
questo periodo ospita i lavori d’aula dell’assemblea cittadina a
causa dei lavori in corso a Palazzo delle Aquile.
“Gli immobili, abbandonati e che sono stati occupati da più
di 10 anni da famiglie con diritto a un assegnazione (inserite
in graduatorie che non scorrono mai), appartengono all’agenzia
nazionale beni confiscati, che li definisce ‘cespiti’, asset
aziendali, e ne rivendica la riappropriazione tramite sgombero
coatto. Già qualche settimana fa – scrive il sindacato Asia Usb
– abbiamo sanzionato l’Anbsc, chiedendo anche l’intervento del
sindaco. Dopo una richiesta d’incontro alla quale non abbiamo
ricevuto risposta per 10 giorni, siamo passatə con le famiglie
all’azione.
Chiediamo l’intervento del sindaco, che deve farsi carico
dell’emergenza sociale. La casa è un diritto inalienabile.
Abbiamo montato tende e brandine: non andremo via fino a quando
non riceveremo un incontro con il sindaco. Le famiglie tuttora
in presidio rimarranno a oltranza.
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Fonte Ansa.it