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Donna obesa e malata abbandonata in un androne per 4 ore

(ANSA) – PALERMO, 20 GIU – Una donna obesa e invalida al 100%
appena dimessa dal Policlinico di Palermo dopo quasi un mese di
ricovero, è rimasta questo pomeriggio tre ore e 45 minuti
distesa su una barella nell’androne del palazzo dove vive, in
attesa che vigili del fuoco, protezione civile o una delle
associazioni contattate dai familiari l’aiutassero a raggiungere
la propria abitazione che si trova al tredicesimo piano
dell’edificio. Ma nessuno è intervenuto.
    A raccontare all’ANSA l’episodio è il figlio della donna,
Giulio Pillitteri. “Sono sconvolto per quanto è accaduto, per la
mancanza di umanità e di insensibilità nei confronti di una
donna malata – dice – Gli unici che ci hanno assistito sono
stati i carabinieri, che sono subito intervenuti quando li ho
chiamati. I vigili del fuoco si sono rifiutati di intervenire
perché secondo loro non si trattava di una emergenza. Eppure un
mese fa quando mia mamma, che ha 67 anni, è caduta in casa
fratturandosi la spalla, sono stati proprio i vigili del fuoco a
portarla giù dal tredicesimo piano della casa quando li abbiamo
chiamati. Perché questa volta non ci hanno voluto aiutare?
Perché tanta insensibilità”.
    La donna si è fratturata la spalla lo scorso 23 maggio. “Dopo
essere stata aiutata dai pompieri ad alzarsi e a lasciare
l’abitazione – ricorda il figlio – mia madre è stata subito
trasferita in ambulanza al Policlinico, dove è rimasta
ricoverata fino a oggi. Oltre alla frattura scomposta della
spalla, i medici hanno riscontrato purtroppo gravi patologie:
una disfunzione renale, uno scompenso cardiaco, una polmonite e
una infezione al sangue. I sanitari del Policlinico l’hanno
salvata”.
    Dimessa alle 15 di oggi, la paziente è stata caricata su una
ambulanza privata che ha raggiunto l’abitazione della donna.
    “Nessuno però ci ha voluto aiutare a riportarla a casa, tranne i
carabinieri che ce l’hanno messa tutta e per questo li ringrazio
– conclude Giulio Pillitteri – Dopo quasi 4 ore in barella, con
mio padre siamo stati costretti a portare mia madre in ambulanza
a Ficuzza (Pa) dove abbiamo una casa al pianoterra”. (ANSA).
   

Fonte Ansa.it

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