
Il 9 dicembre 1994 Giuseppe Vinci
venne rapito dall’Anonima Sequestri. Sono passati 29 anni da
quel giorno che diede inizio al rapimento più duraturo in
Sardegna.
Oggi, quella vicenda sarà raccontata attraverso il film “Storia di un Riscatto”, per la regia di Stefano Odoardi. Le
riprese inizieranno a gennaio con un cast e un team quasi
interamente sardo. Ed è iniziata anche la campagna di
crowdfunding per sostenere la produzione del film voluto dal
regista pescarese di origini sarde (un nonno era sardo e
imparentato coi Vinci).
“Centrale in questo film – racconta Odoardi – sarà il fuoco
sul comportamento ambiguo delle istituzioni nazionali: prima
attraverso il blocco dei beni della famiglia, cosa che ha
complicato la trattativa coi rapitori, poi con l’assurda
imposizione di una tassa sul prezzo del riscatto. Ancora oggi, a
29 anni di distanza, ci troviamo di fronte a un abbandono dello
Stato, questa volta per mano della Rai, la televisione pubblica,
che nega i fondi necessari alla realizzazione del film. Per
quale motivo la Rai, il servizio pubblico della tv di Stato,
decide di non finanziare un film sul rapimento Vinci?”.
“Ma non c’è spazio per la frustrazione – prosegue il regista
– i Vinci sono una famiglia piena di forza. Ciò che è bruciante
è la delusione dei confronti dello Stato italiano che persevera
in un atteggiamento ambiguo nei confronti di questa vicenda.
Nonostante le inevitabili difficoltà produttive, abbiamo deciso
di andare avanti, di non fermarci, e per questo motivo abbiamo
fatto partire anche una campagna di crowdfunding attraverso la
piattaforma Produzioni dal Basso per cercare sostegno per una
storia che non è affatto la mia storia, ma è una parte della
storia del nostro Paese. Io mi pongo come un tramite per dar
voce a una storia che esige di essere raccontata. Con quel garbo
e quella stessa dignità di Giuseppe Vinci e della sua famiglia
che, nonostante l’ingiustizia subita – conclude Odoardi – vanno
avanti con coraggio alla ricerca di quella verità, di un’analisi
dei fatti, da condividere con la comunità: ‘Perché è giusto
raccontarla e raccontarcela’, così mi disse una volta Giuseppe
Vinci”.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA
Fonte Ansa.it