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Dal primo al cinque settembre in Gallura la nona edizione del festival San Teodoro Jazz

Dal primo al 5 settembre ritorna a San Teodoro il tradizionale appuntamento di fine estate con il festival San Teodoro Jazz, la manifestazione – quest’anno alla sua nona edizione – dedicata al genere di matrice afroamericana e alle sue immediate derivazioni con la direzione artistica del clarinettista teodorino Matteo Pastorino.

Cinque giorni ricchi di concerti nel suggestivo borgo gallurese alle pendici orientali del massiccio di monte Nieddu, con il pianista Shai Maestro, le cantanti Francesca Gaza e Francesca Corrias, il trio del trombettista Francesco Fratini, il duo composto da Salvatore Maltana e Marcello Peghin, tra gli altri. Ad arricchire gli appuntamenti del festival gli appuntamenti con le STJ Sessions, con Alain Pattitoni, Saverio Zura, Simone Pala e The Sorcere Quartet. Immancabile, inoltre, l’appuntamento con l’ensemble STJ Experiment.

Nato dall’idea del suo direttore artistico, il clarinettista teodorino Matteo Pastorino (da anni trapiantato a Parigi), e patrocinato e supportato con forza dal Comune di San Teodoro, il festival nelle passate edizioni ha ospitato sul suo palcoscenico alcuni tra i più importanti artisti del panorama nazionale e internazionale, come i batteristi Roberto Gatto, Francesco Ciniglio e Greg Hutchinson, il bassista Dario Deidda, il chitarrista Paolo Angeli, i sassofonisti Francesco Bearzatti, Gavino Murgia e Massimo Carboni, il pianista e fisarmonicista Antonello Salis, il sassofonista statunitense Logan Richardson, i contrabbassisti Ameen Saleem, Salvatore Maltana e Joe Sanders, il fisarmonicista Luciano Biondini e il batterista Jarrod Cagwin e i pianisti Danny Grissett e Domenico Sanna, tra gli altri.

«Siamo arrivati alla nona edizione, ad un passo dal primo importante compleanno che ci vedrà spegnere le nostre prime dieci candeline nel 2025», dichiara Matteo Pastorino, direttore artistico del festival: «Proseguendo sulla nostra linea artistica continueremo a concentrarci sui progetti musicali autentici e con spirito di ricerca, che rappresentano bene il jazz contemporaneo e che lo accompagnano a nuovi livelli di creatività, con una forte attenzione per i talenti nazionali e regionali. Circondati dalle bellezze di San Teodoro, abbiamo creato negli anni uno spazio nel quale i musicisti possono interagire fra loro, in comunicazione diretta con il pubblico e la comunità. Un ambiente che rivivremo in Piazza Gallura come sul mare dell’Isuledda, di Lu Impostu e di Cala d’Ambra, senza dimenticare i concerti jam session notturni nei locali del borgo, momenti chiave della rassegna. Quest’anno siamo felicissimi di approdare anche in Pischera, che con il suo paesaggio mozzafiato ospiterà il concerto al tramonto di Shai Maestro. Per la giornata conclusiva del festival, il San Teodoro Jazz rinnova il connubio con un’altra realtà locale, il “Cala d’Ambra Music Festival”, nell’ottica di rafforzare una filiera culturale locale e regionale, incentivandola a essere più interattiva e intraprendente. Non vediamo l’ora di vivere questa nona edizione con tutti voi! »

San Teodoro Jazz è organizzato dall’Associazione Culturale San Teodoro Jazz con il supporto e il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di San Teodoro. Sponsor e collaborazione servizi: Henri Selmer Parigi, San Teodoro Turismo, 2b Bistrobar Lu Impostu, il Gallo Blu, la Posta, Ass. Culturale La Jacia, l’Esagono Cala d’Ambra, Kumbia, Hotel Stella Marina, la Mesenda, Sognando Vacanze, Mousiké Live e GMN Print.

Tutti i concerti saranno gratuiti a offerta libera a sostegno dell’associazione culturale STJ.

IL PROGRAMMA – La nona edizione del festival San Teodoro Jazz vivrà il suo primo appuntamento domenica 1 settembre alle 18.30 nel locale 2B di via Lu Impostu che si affaccia sull’imponente panorama dominato dall’isola di Tavolara, con il duo formato dalla cantante e flautista Francesca Corrias e dal contrabbassista Filippo Mundula. La formazione propone un repertorio di brani originali e brani della tradizione popolare brasiliana e si appropria dei temi noti al grande pubblico per creare arrangiamenti personali e suggestivi, influenzati dal linguaggio dell’improvvisazione jazzistica e guidati dall’amore sconfinato per la musica.

Alle 22 la musica proseguirà presso il Gallo Blu, in via degli Asfodeli 7 con la San Teodoro Jazz Session, che vedrà al centro il chitarrista Alain Pattitoni, affiancato da Lorenzo Agus al contrabbasso e Armando Luongo alla batteria.

Il giorno dopo (lunedì 2 settembre) alle 18.30 il festival si trasferirà nella spiaggia di Isuledda, storico luogo della manifestazione per il consueto appuntamento con il STJ Experiment con una formazione che vedrà Jacopo Tore alle tastiere, Paolo Corda al basso e chitarra e Juri Altana alla batteria. Il concerto avrà una durata di cinquanta minuti e vedrà i musicisti cimentarsi con un repertorio musicale creato e scelto per l’occasione, sposando lo scenario mozzafiato che solo i paesaggi di San Teodoro possono donare. Un esperimento originale, dunque, targato San Teodoro Jazz.

In serata (alle 22) luci e amplificatori accesi in piazza Gallura per il concerto del trio della cantante e pianista Francesca Gaza, con Nadav Elrich al contrabbasso e Mattia Galeotti alla batteria. L’unione e l’alchimia nata tra i musicisti permette la nascita di una musica capace di combinare il jazz, la sensibilità pop e aspetti della musica classica contemporanea. La musica di Francesca Gaza simboleggia una generazione emergente e una cerchia di compositori e interpreti che hanno fatto del loro tratto distintivo il superamento dei tradizionali confini di genere.

Il jazz continuerà a suonare fino a tarda notte presso La Posta, in via Emilio Lussu con la STJ Session feat. The Sorcerer Quartet, con Riccardo Luppi al sassofono tenore, soprano e flauto, Maurizio Pulina al pianoforte, Mauro Dore al contrabbasso e Carlo Sezzi alla batteria.

La terza giornata del festival (martedì 3 settembre) verrà aperta come consuetudine alle 18.30 ancora nella spiaggia di Isuledda dal STJ Experiment, questa volta formato dal direttore artistico della manifestazione Matteo Pastorino al clarinetto basso, Emanuele Filippi alle tastiere e Armando Luongo alla batteria.

La piazza Gallura si accenderà alle 21 con il trio del trombettista Francesco Fratini, con Giuseppe Romagnoli al contrabbasso, Matteo Bultrini alla batteria e un ospite d’eccezione: il chitarrista Francesco Poeti. Storicamente al numero tre vengono attribuiti molteplici significati e interpretazioni. Il numero 3, definito perfetto dalla scuola pitagorica, risulta esserlo anche nella musica, concretizzato nella forma del trio nel quale conferma il suo forte carattere e simbolismo. L’unione di tromba, contrabbasso e batteria, tre elementi indispensabili l’uno per l’altro, contribuisce in egual maniera allo sviluppo di un suono collettivo, essenziale nella sua fonte, denso ed articolato nella forma, e fortemente comunicativo alla sua foce. La granitica essenzialità del trio si arricchisce in Sardegna del contributo di Francesco Poeti alla chitarra, un punto di riferimento per la scena jazz nazionale, virtuoso dello strumento e prolifico compositore.

Nella lunga notte di San Teodoro, la musica proseguirà dalle 23 nel locale Kumbia, nel Largo Emilio Lussu con la STJ Session che in questa occasione vedrà sul palco Simone Pala al sassofono tenore, Mauro Mulas all’organo Hammond e Vittorio Sicbaldi alla batteria.

Il penultimo giorno (mercoledì 4 settembre) alle 18.30 vedrà per la prima volta il festival San Teodoro Jazz approdare negli spazi di Sa Pischera per il tanto atteso concerto in solo del pianista Shai Maestro, uno dei più talentuosi musicisti della sua generazione. Dal suo debutto con in trio nel 2011, l’artista nato nel 1987 ha plasmato un’identità personale forte e unica rappresentata da un’incredibile fluidità musicale, spiccando come uno dei musicisti più interessanti nell’attuale scena contemporanea. Con i suoi ultimi due album prodotti da Manfred Eicher per la rinomata etichetta ECM, Shai Maestro è entrato a far parte del gotha dei pianisti che negli anni hanno registrato per la nota casa discografica tedesca, come Keith Jarrett, Paul Bley e Chick Corea.

Alle 22 sarà ancora La Posta a fare da cornice al concerto della STJ Session in questa occasione capitanata dal chitarrista Saverio Zura, con Giuseppe Romagnoli al contrabbasso e Jacopo Careddu alla batteria.

L’ultima giornata della nona edizione del festival San Teodoro Jazz si aprirà giovedì 5 settembre alle 18.30 presso l’Esagono in riva alla spiaggia di Cala d’Ambra con il duo composto dal contrabbassista Salvatore Maltana e dal chitarrista Marcello Peghin, sodalizio rafforzato da un’amicizia e collaborazione ultra trentennale tra i due artisti isolani, che si muoveranno tra jazz, ballate folk e improvvisazione pura. A loro si uniranno nel corso della serata il direttore artistico del San Teodoro Jazz Matteo Pastorino al clarinetto basso e l’organizzatore del Cala d’Ambra Music Festival Carlo Sezzi alla batteria.

Il sipario sul festival calerà alle 22, ancora all’Esagono con l’ultimo appuntamento della STJ Session per una festa nella quale a far ballare il pubblico ci penserà la STJ Crew con una grande jam session di chiusura.

Gli appuntamenti di giovedì 5 settembre sono organizzati in collaborazione con il Cala d’Ambra Music Festival.

IL FESTIVAL – Il festival San Teodoro Jazz nasce nel 2016 da un’idea del clarinettista di San Teodoro Matteo Pastorino, in stretta collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di San Teodoro e le associazioni Musicultura Sardegna e San Teodoro Jazz, con il chiaro obiettivo di creare nella suggestiva zona della Gallura e dell’intero Mediterraneo un appuntamento destinato a crescere ed evolversi negli anni con proposte qualitative, di spessore, costantemente aperte alla contaminazione: aspetti congeniti in un genere ibrido e geneticamente aperto a nuove influenze come il jazz, genere che in terra sarda ha attecchito prolificamente conquistando il favore del pubblico e vantando un numero sempre più elevato di musicisti di spessore e qualità.

IL LUOGO – Conosciuto in Gallura come Santu Diàdoru, il borgo è abitato da poco meno di cinquemila residenti in inverno, animato da decine di migliaia di turisti d’estate. Il centro prese vita nel XVII secolo, nell’immediato entroterra alle pendici orientali del massiccio di monte Nieddu, quando pastori e pescatori popolarono la splendida porzione di terra, frequentata comunque sin dalla preistoria. Il nuraghe della borgata Naracheddu è la testimonianza più rilevante. Esisteva un centro abitato anche in età romana: i reperti archeologici sono documentati nel museo del Mare. Fra gli appuntamenti da non perdere, le feste del patrono san Teodoro, la cui chiesa fu ricostruita a metà XX secolo, e quella di sant’Andrea, che si svolge nel quartiere di Montipitrosu. Molto suggestivi i fuochi di sant’Antonio Abate, festa detta Lu Fuculoni, durante la quale la popolazione si raccoglie attorno ai falò in onore del santo.

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