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Patronaggio, bene stop vendita gadget mafia ma non basta

“Lodevole l’iniziativa del sindaco di Agrigento che ha vietato la vendita di gadget che rimandano a una immagine della mafia folkloristica e per certi versi rassicurante. Iniziativa che non brilla certo per ironia anche se ha il pregio di essere a ‘costo zero’ per l’amministrazione”. Lo ha detto l’ex procuratore capo Luigi Patronaggio, che è rimasto attaccato alla città dei Templi e alla sua provincia nonostante il trasferimento a Cagliari dove è procuratore generale, commentando l’ordinanza del sindaco Francesco Micciché che vieta la vendita di calamite e ogni altro souvenir dedicati a Cosa nostra.

“Attraverso questi pacchiani oggettini viene veicolata una immagine della mafia più folkloristica che reale – spiega Patronaggio – . Ma invero ben altre dovevano essere le iniziative antimafia, a partire dalla denunzia dei vecchi e nuovi ladri delle risorse idriche, tanto pubblici che privati, nonché rilanciare un’amministrazione della cosa pubblica attenta allo sviluppo del territorio scevra da condizionamenti ambientali e clientelari”. “Ma mi rendo conto – ha concluso – che una iniziativa simile ha costi economici, ma soprattutto umani e culturali, ancora purtroppo, insostenibili in questa Isola”.
   

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Fonte Ansa.it

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