
(ANSA) – QUARTUCCIU, 21 GIU – Il verde come supporto e
integrazione delle cure tradizionali nel trattamento delle
disabilità intellettive. E non solo. Si chiama Ortoterapia. E
chi la conosce e la utilizza, ad esempio i promotori del
progetto “La cura dell’Orto che Cura”, ora chiede che diventi
terapia ufficialmente riconosciuta. Una proposta che ha trovato
subito sponda nell’Associazione nazionale famiglie di persone
con disabilità intellettiva e relazionale (Anffas).
“Principi di inclusione, autodeterminazione, centralità della
persona e integrazione sono da anni alla base del nostro operato
– spiega Eleonora Salis dell’Anffas – Per realizzare questi
obiettivi è necessario che ci apriamo alla collettività, al
territorio, affinché sia chiaro a tutti che questi progetti sono
di fondamentale importanza per la cura dei nostri ospiti e di
chiunque si trovi in condizioni di difficoltà”. Otto mesi di
sperimentazione a Quartucciu. “Abbiamo riscontrato un notevole
miglioramento della collaborazione tra i partecipanti al
laboratorio – sottolinea l’ideatrice del progetto Paola Cannas –
ogni persona ha potuto cooperare alla realizzazione di un
prodotto finito con grande soddisfazione personale.
L’integrazione dei partecipanti con il personale dell’azienda
agricola ha dato loro la possibilità di sperimentarsi in un
ruolo lavorativo adulto e le relazioni che si sono create hanno
favorito l’instaurarsi di un clima sereno e armonioso a
prescindere dai compiti assegnati”. (ANSA).
Fonte Ansa.it