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Corteo in centro Sassari, in migliaia contro la criminalità

Duemila sassaresi sono scesi per
strada stasera per dire no, con un corteo pacifico, al dilagare
delle criminalità al centro storico.
    Un lungo serpentone di persone con in testa i bambini della
scuola di San Donato, il rione più esposto all’escalation di
droga, prostituzione e malavita, è partito da piazza
Sant’Antonio, ha percorso il dedalo di viuzze del centro ed è
arrivato in piazza Duomo, applaudito dai residenti affacciati ai
balconi e sull’uscio delle case.
    Assiepati a gridare slogan come “Via da qua, San Donato non
ci sta”, che suonano come un ultimatum ai malviventi, ci sono i
residenti della città antica, semplici cittadini, politici, e
anche i rappresentanti della comunità senegalese, la più folta e
datata che vive a Sassari.
    Tutti uniti nell’opporsi allo spaccio di droga nei vicoli,
alle case della prostituzione, alle risse con spari e
accoltellamenti che sono diventati l’incubo degli abitanti e dei
commercianti del centro storico.
    “Il centro storico appartiene a tutti, vogliamo sicurezza,
chiediamo un presidio delle forze dell’ordine e un piano
strategico di zona che coinvolga residenti, associazioni,
operatori che lavorano nel quartiere”, dice Patrizia Mercuri,
dirigente dell’istituto comprensivo di San Donato e
organizzatrice della manifestazione insieme con il Comitato
centro storico, la Curia, l’Intergremio.
    “Questa iniziativa serve alla città. Quello che sta
succedendo qua è devastante dal punto di vista sociale e va
affrontato come in altre parti d’Italia si è affrontata la
delinquenza organizzata”, dice il sindaco, Nanni Campus, nel
cuore del corteo con i suoi assessori e consiglieri.
    All’escalation di violenza e crimine non ci stanno nemmeno i
rappresentanti della comunità senegalese, la più numerosa in
città: “Non c’è più sicurezza per gli abitanti, per i bambini.
    Dobbiamo fare di tutto per fermare i narcotrafficanti che
dominano al centro storico, dobbiamo parlarci e trovare le
soluzioni adatte”, sostiene Sene Amadou Ianine, presidente della
comunità.
    L’emergenza criminalità, dopo le risse e le sparatorie degli
ultimi giorni, sarà affrontata in un vertice convocato in
prefettura la mattina di lunedì 30 ottobre.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Fonte Ansa.it

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