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Lavoratori contact center, ‘sciopero del sangue’ a Taranto

“In questo centro trasfusionale
abbiamo trasformato la nostra protesta contro l’incertezza che
regna attorno al contratto che sarà applicato a questi
lavoratori, in un gesto di concreta solidarietà e assistenza.
    Doti che da sempre fanno parte del lavoro di queste donne e
questi uomini”. Così Tiziana Ronsisvalle, segretaria della Slc
Cgil di Taranto, commentando lo “sciopero del sangue” attuato
oggi dai lavoratori di due contact center (300 operatori
Covisian e circa 450 di Network Contact) che dall’1 agosto
scorso “non sanno a quale contratto collettivo di lavoro fanno
riferimento”.
    La protesta, indetta dalle organizzazioni regionali Slc Cgil,
Fistel Cisl e Ugl Tlc Puglia, si è concretizzata nella donazione
spontanea di sangue dei lavoratori al centro trasfusionale
dell’ospedale SS. Annunziata.
    La sindacalista spiega che “sono tre settimane che attendiamo
di sapere qual è il destino di questi lavoratori e quell’attesa
snervante somiglia tantissimo a quella di chi cerca serenità e
salute. Così quei lavoratori indispensabili quando si tratta di
rispondere a domande su contratti, servizi pubblici essenziali,
linee di credito o utenze, oggi sono diventati indispensabili
anche per centinaia di cittadini in difficoltà e bisognosi di
sangue”.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Fonte Ansa.it

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