
(ANSA) – TORINO, 10 APR – Un diciottenne con una massa
tumorale che gli ostruiva completamente la trachea, rischiando
di farlo morire per asfissia, è stato salvato grazie a un
intervento mini invasivo, considerato ad alto rischio,
effettuato in broncoscopia, alle Molinette di Torino.
Il paziente era stato trasferito a fine marzo dal San
Giovanni Bosco di Torino alle Molinette della Città della
Salute. Inizialmente in cura per asma bronchiale, gli
accertamenti clinici al San Giovanni Bosco avevano permesso di
accertare che la grave insufficienza respiratoria acuta, non
gestibile anche dopo che il paziente era stato intubato, era
dovuta ad una massa tumorale, cresciuta fino a 2 centimetri di
diametro. Per mantenere in vita il paziente è stata attivata la
circolazione extracorporea (Ecmo) da parte del gruppo
anestesiologico, guidato dal dottor Sergio Livigni.
Dopo un paio di giorni, necessari per “ottimizzare
l’ossigenazione e le condizioni generali” grazie alle équipes di
Cardiochirurgia (diretta dal professor Mauro Rinaldi) e
rianimatorie (dirette dai professori Luca Brazzi, Vito Fanelli e
Chiara Bonetto) delle Molinette, il paziente è stato sottoposto
a broncoscopia con strumento rigido, eseguita dal professor
Paolo Solidoro e dal dottor Giuseppe Tabbia della Pneumologia
universitaria (diretta dal professor Carlo Albera).
Il tumore, di origine angiomatosa, è stato completamente
rimosso – spiegano i medici – con un intervento ad alto rischio
di sanguinamento e di mortalità intraoperatoria, su un paziente
in gravissime condizioni cliniche. In caso di sanguinamento
erano stati preventivamente attivati percorsi di emergenza e, in
ultima analisi, allertata la presenza dei chirurghi toracici
(diretti dal professor Enrico Ruffini) per eventuali interventi
sul torace.
Il giorno dopo l’operazione è stata rimossa la circolazione
extracorporea, 24 ore più tardi il paziente è tornato a
respirare spontaneamente ed è stato trasferito “in ottime
condizioni respiratorie e generali” nel reparto di Pneumologia
universitaria.
La procedura si è svolta “senza complicazioni”, con
l’assistenza del dottor Massimo Consoli, nella sala della
Rianimazione del Pronto soccorso, coordinata dalla dottoressa
Marinella Zanierato. (ANSA).
Fonte Ansa.it