
(ANSA) – PERUGIA, 10 AGO – Un importante documento a firma di
don Giovanni Bosco è stato restituito dai carabinieri del Nucleo
tutela patrimonio culturale di Perugia alla famiglia Ludovisi
Boncompagni, dall’archivio storico della quale proveniva. A
consegnarlo alla signora Rita, vedova del legittimo discendente
del casato dei principi di Piombino, è stato il comandante umbro
del reparto specializzato dell’Arma, tenente colonnello Guido
Barbieri.
Il documento è una lettera manoscritta, che – spiegano i
carabinieri – costituisce “preziosa testimonianza storica” in
quanto facente parte di un nucleo di sole cinque missive poi
utilizzate per il processo di beatificazione del santo
piemontese, sottratta dalla cartella nella quale era conservata
assieme ad altri carteggi, “probabilmente ad opera di qualche
utilizzatore dell’archivio che, nel tempo, ha avuto occasione di
accedervi”. Datato 30 luglio 1867, vergato e con firma autografa
del Padre fondatore delle congregazioni dei Salesiani e delle
Figlie di Maria Ausiliatrice, è stato individuato nel 2016 nel
corso di un’attività d’indagine, avviata dai carabinieri del Tpc
umbro e coordinata dalla Procura della Repubblica di Padova,
sull’illecito possesso e il commercio, attraverso compravendite
on-line, di reliquie e documenti religiosi, che ha trovato il
coinvolgimento di uno “stravagante” collezionista trevigiano al
quale venne sequestrata una personale collezione di circa
duecento reliquari oggetto di devozione, molti dei quali
risultarono essere “abili contraffazioni” da lui stesso
realizzate mentre, per alcuni, se ne è accertata l’illecita
provenienza. (ANSA).
Fonte Ansa.it