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Torna Aureliano in Palmira e riconquista il Rof

Aureliano in Palmira torna a Pesaro
e riconquista il pubblico. Il secondo titolo del Rossini Opera
Festival 2023 è stato accolto ieri sera alla Vitrifrigo Arena da
applausi e vere e proprie ovazioni per gli interpreti, nella
ripresa di un celebre allestimento di Mario Martone del 2014. La
produzione, con le scene di Sergio Tramonti, i costumi di Ursula
Patzak e le luci di Pasquale Mari, si aggiudicò nel 2015 il
premio di Best Rediscovered Work agli International Opera
Awards.
    Titolo ‘perduto’ e recuperato grazie al lavoro della
Fondazione Rossini e del Rof, diventato leggendario, l’unico
lavoro di Rossini scritto per un castrato, Giovanni Battista
Velluti nel ruolo del giovane guerriero Arsace, fu rappresentato
per la prima volta alla Scala nel 1813. Non fu un grande
successo e il compositore riutilizzò disinvoltamente la
sinfonia, senza cambiare neppure una nota, e varie altre pagine
nel Barbiere di Siviglia.
    A Pesaro viene riproposta nell’edizione critica della
Fondazone Rossini, curata da Will Crutchfield. George Petrou ha
diretto l’Orchestra Sinfonica G. Rossini e il Coro del Teatro
della Fortuna. Festeggiatissima dal pubblico la compagnia di
canto: Alexey Tatarintsev (Aureliano), Sara Blanch (Zenobia),
Raffaella Lupinacci (nel ruolo en travesti di Arsace), Marta
Pluda (Publia), Sunnyboy Dladla (Oraspe), Davide Giangregorio
(Licinio), Alessandro Abis (Gran Sacerdote), Elcin Adil (Un
Pastore). Lo spettacolo, trasmesso in diretta su Rai Radio 3,
sarà riproposto il 15, 18 e 21 agosto.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Fonte Ansa.it

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