
La procuratrice capo facente
funzioni di Urbino Irene Lilliu ha aperto un fascicolo per
omicidio colposo plurimo relativo allo scontro tra un’ambulanza
e un pullman (in cui sono morti i quattro occupanti del mezzo
sanitario), avvenuto due giorni fa nella galleria Ca’ Gulino a
Urbino. Il fascicolo è a carico di una delle vittime, l’autista
soccorritore Stefano Sabbatini, 59 anni, di Fossombrone, dato
che la ricostruzione degli eventi da parte della polizia
stradale ha confermato la prima ipotesi emersa, quella cioè che
l’ambulanza abbia invaso la corsia opposta, andando a
schiantarsi contro il pullman, carico di ragazzini in gita. Una
formalità, quella del reato ipotizzato a carico di una persona
deceduta, che serve però a fare andare avanti le indagini e a
chiarire vari punti ancora oscuri.
In particolare le cause dell’incendio, che non ha lasciato
scampo alle vittime, morte nel giro di pochi secondi: oltre a
Sabbatini l’infermiera Cinzia Mariotti, 49 anni, il medico di
origine albanese Sokol Hoxha, 41 anni, diventato papà da pochi
mesi, e il paziente trasportato, Alberto Serfilippi, 85 anni,
che stava andando a fare un accertamento di routine. In questo
caso si pensa allo scoppio delle bombole di ossigeno, oppure ad
una fuoriuscita di carburante che ha preso fuoco per una
scintilla.
C’è anche da capire perché l’ambulanza abbia invaso l’altra
corsia, se per una manovra errata, un malore del conducente o
altro ancora. L’autista del pullman ha raccontato di avere visto
il mezzo sanitario che gli veniva contro e di avere lampeggiato.
Anche per questo i corpi dei quattro deceduti saranno sottoposti
domani ad autopsia, che sarà effettuata dal medico legale di
Ancona Mauro Pesaresi.
Il Comune di Fossombrone, sede della Potes da cui veniva
l’ambulanza, ha esposto le bandiere a mezz’asta. Il Comune di
Urbino, in segno di lutto, ha cancellato la grande festa in
piazza in programma per la notte di Capodanno.
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Fonte Ansa.it