
C’è una scuola in Italia in cui si
studia Intelligenza artificiale. E’ l’istituto di istruzione
superiore “Marconi Pieralisi” di Jesi , in provincia di Ancona,
che ha introdotto in via sperimentale, primo delle Marche e uno
dei pochi a livello nazionale, la disciplina “Intelligenza
Artificiale” all’interno dell’Indirizzo Informatica e
Telecomunicazioni. Il nuovo insegnamento figura nell’orario
delle lezioni mentre nei pochi casi in Italia di scuole dove è
contemplata, si affronta come semplice progetto su base
volontaria.
“La disciplina è stata introdotta – spiega il coordinatore
del Dipartimento di Informatica, Marcello Pigini – nelle classi
quarte e quinte per un’ora a settimana. Lo scopo della proposta
è fornire agli studenti una preparazione più specifica e
avanzata sulle tecnologie emergenti e sulle loro applicazioni.
L’IA – ricorda – rappresenta una disciplina sempre più
richiesta nel mondo del lavoro anche nel nostro territorio, e
negli ultimi anni ha acquisito un’identità sempre più forte per
cui abbiamo pensato di introdurla come disciplina a sé stante.
Si intende offrire, quindi, agli studenti la possibilità di
ampliare significativamente il loro bagaglio culturale e le loro
opportunità di carriera future”.
Il tema del gradimento dell’Intelligenza artificiale nella
scuola è stato affrontato anche da un sondaggio svolto da Swg su
un campione di 600 insegnanti italiani, presentato dal sindacato
Gilda. Dall’indagine emerge che l’intelligenza artificiale
divide i docenti: il 52%, soprattutto tra gli over 55, si
ritiene contrario al suo utilizzo mentre il 48% – per la maggior
parte under 35 – è favorevole. Gran parte dei docenti ritiene
utile l’AI per la burocrazia scolastica (44%) come per assenze,
voti o correzione delle verifiche; per i programmi e i materiali
didattici (41%); per la formazione dei docenti (37%). per il 47%
degli insegnanti ci sono più rischi che opportunità riguardo
all’insegnamento in aula. Per il 29%, invece, l’IA è una
minaccia: tra i professori di liceo si respirano le maggiori
preoccupazioni.
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Fonte Ansa.it