
L’export dei distretti delle Marche
fa segnare +18,9% (circa 4,8 miliardi di euro) nel 2022 rispetto
al 2021, migliore della media nazionale (+14,2%). Nel quarto
trimestre dello scorso anno, inoltre, l’export distrettuale
marchigiano ha registrato un aumento tendenziale del 15,8%
(rispetto al +9,6% dei distretti italiani), facendo segnare
l’ottavo trimestre di aumento consecutivo. Risultati evidenziati
dall’analisi periodica della Direzione Studi e Ricerche di
Intesa Sanpaolo.
Il sistema moda marchigiano cresce del 31,5%, il doppio del
sistema moda italiano (+15,5%). Le Calzature di Fermo, primo
distretto per export della regione con oltre 1,6 miliardi di
euro di esportazioni ha registrato una crescita del 32,8% (pari
a 406 milioni di euro). Il contributo maggiore è giunto dalla
Cina, Paese verso il quale si registra un vero e proprio balzo
delle vendite (+98,6%, pari a 90 milioni di euro in più). Stessa
dinamica per l’Abbigliamento marchigiano, che cresce del 28,8%
rispetto al 2021. Per la Pelletteria di Tolentino (+30,4%) si
realizzano crescite diffuse verso tutte le principali
destinazioni, anche se rimane l’unico distretto marchigiano a
non essere riuscito a superare i livelli di export del 2019.
Positiva anche la Jeans valley del Montefeltro, +27% rispetto al
2021.
Per il sistema casa, le Cappe aspiranti ed elettrodomestici
di Fabriano segnano un export di oltre 1 miliardo di euro nel
2022 (secondo distretto marchigiano per vendite all’estero),
+5,5%. In forte crescita le esportazioni verso Francia e Polonia
per compensare il crollo in Russia (-51,3%). Cucine di Pesaro,
364 milioni di euro di export, +6,2% tendenziale. Ottime
performance anche per il Cartario di Fabriano: 281 milioni di
euro di export +16,9%. Strumenti musicali di Castelfidardo.
+22,9%.
L’andamento delle esportazioni distrettuali marchigiane è
stato buono sia verso i mercati maturi (+22,1%) sia verso i
nuovi mercati (+14,4%). “Nei primi mesi del 2023 per le vendite
estere distrettuali è atteso un rallentamento, in un quadro di
domanda mondiale meno favorevole, anche se agevolata dal calo
dei prezzi energetici”, osserva Intesa Sanpaolo.
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Fonte Ansa.it