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Applausi al Carlo Felice per I due Foscari

(ANSA) – GENOVA, 01 APR – E’ finita tra applausi calorosi a
tutti gli interpreti la prima dei “Due Foscari”, ieri sera al
Carlo Felice. L’opera verdiana mancava dalle scene genovesi
dalla fine dell’Ottocento, la sua ripresa ha reso giustizia a un
lavoro che se non può essere considerato uno dei capolavori del
compositore di Busseto, certamente presenta non pochi motivi di
interesse. Composta su libretto di Francesco Maria Piave tratto
dall’omonima tragedia di Byron non destinata alle scene ,”I due
Foscari” segnano infatti una tappa importante nello stile
verdiano, qui più attento che nel passato all’orchestrazione e
soprattutto alla psicologia dei personaggi, alla evidenziazione
delle loro passioni personali, calate in un contesto politico
generale: un tema questo che sarà poi centrale nelle grandi
opere politiche successive alla trilogia popolare. E’ un’opera
in cui non succede quasi nulla, ma la cui partitura è
ricchissima di elementi raffinati, di slanci appassionati, di
oscuri presagi. Preziosismi che la lettura di Renato Palumbo,
verdiano doc, ha saputo far emergere con chiarezza e con
eleganza sin dalle note iniziali.
    Nel cast ha svettato Franco Vassallo, un Doge di forte tempra
e soprattutto ammirevole duttilità. Verdi ha reso il personaggio
di indubitabile fascino nel suo doppio ruolo di Doge (costretto
a piegarsi alle leggi) e padre (disperato per la condanna del
figlio) attraverso pagine di profonda emotività. Lo stile
vocale di Vassallo, morbido e imponente insieme ha reso
perfettamente il personaggio verdiano. Fabio Sartori e Angela
Meade erano rispettivamente Jacopo e Lucrezia. Artisti di grande
temperamento, entrambi hanno messo al servizio dei due
personaggi una vocalità generosa e possente; una prova
certamente positiva alla quale è però mancata quella dolcezza di
emissione che alcuni momenti della scrittura verdiana avrebbero
richiesto. Bene l’orchestra e il coro, quest’ultimo diretto da
Claudio Marino Moretti.
    L’allestimento era una produzione genovese. La regia e le scene
portavano la firma di Alvis Hernanis. Belli i costumi di
Kristine Juriane. I movimenti coreografici erano di Alla
Sigalova con il Balletto Fondazione Formazione Danza e
Spettacolo “For Dance” Ets. (ANSA).
   

Fonte Ansa.it

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