
(ANSA) – ROMA, 05 APR – “Vogliamo giustizia, è assurdo che
una persona trovata con un tasso alcolemico altissimo patteggi
la pena, non si faccia neanche un giorno di carcere”. E’ quanto
chiedono Nadia e Pietro, i genitori di Aldo Abbrugiati, il
20enne ucciso il primo ottobre scorso sul Grande Raccordo
Anulare, a Roma, dopo che la sua auto è stata travolta da una
Bmw guidata da un 43enne. Il padre e la madre del ragazzo stanno
partecipando ad un sit in fuori dal tribunale della Capitale nel
giorno in cui è in programma l’udienza davanti al gup in cui si
dovrebbe ratificare il patteggiamento dell’imputato accusato di
omicidio stradale.
“Chiediamo una pena adeguata – affermano visibilmente commossi i
genitori -. L’imputato viaggiava a forte velocità, oltre a
quella di nostro figlio ha colpito altre auto: deve andare in
carcere. Dopo essere stato fermato dalle forze dell’ordine è
rimasto sempre a casa, tranquillo. Chiediamo che la morte di
Aldo non sia vana, sensibilizziamo il ministro affinché il reato
di omicidio stradale venga applicato fino in fondo. Aldo dopo il
titolo di studio in meccatronica aveva cominciato a lavorare in
una azienda di apparecchi altoparlanti e installava anche alla
discoteca Piper. La sua prima busta paga però l’abbiamo presa
noi perché lui era già stato ammazzato”. A piazzale Clodio molte
le persone presenti, tutte indossano una maglietta con la foto
di Abbrugiati.E’ stato esposto anche uno striscione con la
scritta: “Giustizia per Aldo, certezza della pena per l’omicidio
stradale”. (ANSA).
Fonte Ansa.it