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Sparatoria Questura: Fervicredo, volontà Meran solo scemata

(ANSA) – TRIESTE, 05 APR – La capacità di volere di Alejandro
Augusto Stephan Meran Meran, nell’azione che il 4 ottobre 2019
lo portò a uccidere due poliziotti e a ferirne altri nella
Questura di Trieste, non era abolita ma unicamente scemata. A
sostenerlo è il prof. Luigi Lucchetti, consulente della parte
civile Fervicredo, l’associazione feriti e vittime della
criminalità e del dovere, basandosi su vari elementi
comportamentali.
    La risposta alla domanda se Meran era capace di volere in
quel momento secondo Lucchetti, infatti, “non può provenire
unicamente dalla diagnosi psichiatrica ma, come recita il codice
penale, dalla valutazione del suo stato mentale al momento dei
fatti” e “l’unico dato oggettivo che permette di ricostruirlo è
il comportamento messo in atto in quei frangenti”. Un
comportamento che per il perito “dimostra chiaramente,
attraverso la constatazione della lucida pianificazione e del
coerente sviluppo dell’azione, la piena capacità di intendere”
del giovane.
    Il consulente fa l’esempio “più evidente”, cioè “nel momento
in cui viene ferito – tra l’altro non gravemente – se le sue
opzioni di scelta fossero state completamente condizionate dal
delirio assoluto che i poliziotti volessero ucciderlo, avendo in
quel momento ancora a disposizione un’arma completamente carica
avrebbe dovuto combattere fino alla morte o suicidarsi, non
certo consegnarsi ai suoi boia”. Invece, “appena colpito, si è
immediatamente arreso chiedendo ai poliziotti con cui aveva
ingaggiato un conflitto a fuoco all’esterno della Questura di
non sparare”. (ANSA).
   

Fonte Ansa.it

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