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Saluti romani a Trieste, bufera su Scoccimarro

(di Francesco De Filippo) (ANSA) – TRIESTE, 20 MAG – Ancora saluti romani e riti
fascisti, dunque ancora polemica. L’occasione è la
commemorazione per i 40 anni della morte in Mozambico di un
giornalista triestino, impegnato politicamente a destra,
Almerigo Grilz, di cui in questi giorni si parla per il premio
che porta il suo nome, presentato in varie parti d’Italia.
    Stavolta oltre al “Presente!”, alle braccia tese e al saluto “al camerata Grilz”, nel polverone c’è l’assessore regionale di
Fratelli d’Italia Fabio Scoccimarro, presente alla cerimonia.
    Dunque oltre alle critiche per le modalità di questa, sono le
sue dimissioni che chiedono Pd, Verdi, Psi, Sinistra, Possibile.
    “Non bastava ricordarlo come giornalista?”, si chiede Debora
Serracchiani (Pd) criticando la “manifestazione esteriore di
carattere fascista”. Il Pd triestino per bocca della segretaria
Caterina Conti evidenzia che “un raduno nella via un tempo nota
in città come ‘zona fascista’ non può essere normalità, né
nostalgia o goliardata”: Scoccimarro deve lasciare la carica.
    Chiarisce Possibile: “Non è accettabile che un rappresentante
istituzionale con un’importante carica politica prenda parte a
una manifestazione neofascista”.
    Alleanza Verdi Sinistra Fvg (Sinistra Italiana, Europa
Verde-Verdi, Possibile) e Psi annunciano che porteranno il caso
in Consiglio Fvg e in Parlamento, “a difesa della Costituzione
nata dalla Resistenza”, segnalando che tutto si è svolto “senza
alcun intervento delle forze dell’ordine, altrimenti sempre
solerti ad identificare e denunciare attivisti climatici o
antifascisti”.
    Scoccimarro dal canto suo sottolinea che era lì “a titolo
personale e non come rappresentante della Giunta”. Un evento
consueto: “Come ogni 19 maggio ero con Laura (Castellani)
(all’epoca fidanzata di Almerigo) a portare un fiore. Lo rifarò
anche l’anno prossimo come in passato dal 1988, per ricordare
l’amico, anzi un fratello maggiore, Almerigo Grilz”, leader
della giovane destra parlamentare, stimato professionista, primo
giornalista italiano morto nel dopoguerra, “su cui finalmente si
sta levando il velo dell’oblio ideologico”. Ricordando “gli
estremisti di Lotta continua e i terroristi assassini di Potere
operaio”, Scoccimarro puntualizza che la sua “adesione a
Fratelli d’Italia dieci anni fa non prevede derive diverse da
quelle dell’alveo della Costituzione e della fedeltà alle
istituzioni”. (ANSA).
   

Fonte Ansa.it

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