
(ANSA) – TRIESTE, 01 MAG – E’ in particolare sulla vertenza
Wartsila che i sindacati confederali di Cgil, Cisl e Uil hanno
chiesto una rinnovata attenzione oggi, in occasione del corteo
del primo maggio a Trieste. In 3 mila circa hanno assistito al
comizio finale in piazza Unità d’Italia. Ad aprire la sfilata lo
striscione dei lavoratori della multinazionale finlandese, che a
luglio aveva annunciato la chiusura dell’area produttiva a
Bagnoli della Rosandra.
“E’ arrivato il momento di far diventare realtà la volontà”
del Governo di tutelare i lavoratori della Wartsila, ha
osservato il segretario nazionale confederale della Cisl Andrea
Cuccello. “Aspettiamo il tavolo ministeriale, ma siamo
preoccupati perché, giunti a questo punto, ci aspettavamo
qualcosa di più solido”, ha aggiunto Marco Relli, segretario
territoriale Fiom Cgil. “A oggi non c’è nessuna certezza,
chiediamo sicurezza” per i lavoratori, anche quelli
dell’indotto, “e chiediamo una regia forte del Governo”, ha
sottolineato il segretario regionale della Uil, Matteo Zorn.
Partiti da Campo San Giacomo, i manifestanti hanno sfilato
lungo le vie del centro sventolando le bandiere sindacali, ma
anche della pace, esponendo striscioni e cartelli. A distanza,
separato da mezzi e uomini delle forze dell’ordine, seguiva lo ‘spezzone sociale’ del corteo del Primo maggio, con, tra i
presenti, esponenti dell’Usb e dei movimenti antagonisti. In
testa al loro corteo lo striscione “Fine del mondo & fine del
mese – stessa lotta”. Subito dopo esponenti del coordinamento No
Green pass.
In contemporanea, un sit in per un primo maggio “alternativo”
contro lo sfruttamento del lavoro è stato promosso dalla Fesica
Confsal in piazza Venezia.
Altre manifestazioni dei sindacati confederali e incentrate
sui 75 anni di entrata in vigore della Costituzione si sono
tenute in varie località del Friuli Venezia Giulia, tra cui
Monfalcone (Gorizia) e Cervignano (Udine). (ANSA).
Fonte Ansa.it