
“L’Italia è fortemente motivata a
offrire il suo costante contributo per evidenziare la ‘s’
nell’acronimo dell’Unesco”, che sta per scienza1q. Lo ha detto a
Parigi Liborio Castellino, ambasciatore e delegato permanente
dell’Italia all’Unesco, all’evento sulle attività del Centro
Internazionale di Fisica Teorica Abdus Salam (ICTP) di Trieste
(che fa parte dell’ Unesco) in vista delle celebrazioni per i 60
anni dello stesso Centro.
“Una sessione – ha spiegato il direttore della ricerca
all’Ictp, Sandro Scandolo – che evidenzi il ruolo centrale nella
promozione dell’eccellenza scientifica e nella promozione della
collaborazione globale”.
L’Ictp fu fondato nel 1964 da Abdul Salam, premio Nobel per
la fisica 1979, ed è un centro di categoria 1 dell’Unesco dal
1996, sostenuto da governo italiano, Unesco e Agenzia
Internazionale per l’Energia Atomica. Tra i relatori,
intervenuti davanti ai rappresentanti di tutti gli Stati membri
dell’Unesco, c’erano Lidia Brito, d.g. Unesco per la ricerca
nelle Scienze Naturali, e Atish Dabholkar, direttore generale
dell’Ictp.
Relatore d’eccezione, il premio Nobel per la Fisica 2012
Serge Haroche. Brito ha incoraggiato gli stati dell’Unesco ad “avvalersi di un’eccellenza come l’Ictp per la promozione e la
diffusione della ricerca fondamentale soprattutto in Africa e
nei Paesi in via di sviluppo”. Dabholkar ha evidenziato gli
asset principali dell’Ictp: “Open science, scienza aperta e
accessibile a tutti”, “gender equality, con lo sforzo del centro
per aumentare quella percentuale, 25%, ancora troppo bassa, di
donne impegnate nella ricerca nel mondo”, e “sviluppo delle
materie Stem specie in Africa, per cui l’Ictp continuerà a
impegnarsi anche in futuro”. Al Centro “oltre 180 mila
scienziati nell’arco di 60 anni sono giunti a Trieste per
partecipare ai programmi, provenienti da 188 Paesi”.
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Fonte Ansa.it