
La manifattura in provincia di
Udine, nonostante prosegua il calo produttivo rispetto allo
scorso anno, mostra segni di resistenza e adattamento
all’andamento del ciclo economico mondiale, che si sta
indebolendo, e del mercato interno, soprattutto per quanto
riguarda l’evoluzione del Pnrr, per il quale il Governo ha
recentemente proposto alcune modifiche. È quanto emerge
dall’analisi dei dati dell’indagine trimestrale elaborati
dall’ufficio studi di Confindustria Udine e resi noti oggi.
Nel dettaglio, nel secondo trimestre 2023 la produzione
industriale in provincia di Udine è diminuita del 4,4% rispetto
allo stesso periodo del 2022 (nel primo trimestre si era
registrato un calo tendenziale inferiore, del -1,2%), ma è
cresciuta dello 0,4% rispetto ai tre mesi precedenti.
Preoccupano gli ordinativi, che registrano su base
tendenziale un calo dell’1,8% e del 6,8% rispetto al primo
trimestre dell’anno. Il rallentamento, al momento, non produce
effetti sull’occupazione, che rimane stabile. Peggiorano,
viceversa, le previsioni per il terzo trimestre 2023
sull’andamento della produzione industriale, in quanto solo il
4% degli intervistati prevede un incremento della stessa, il 62%
ne prevede l’assestamento e il 34 % pronostica una sua
contrazione.
Con riferimento ai singoli comparti, alla maggiore resilienza
produttiva dell’industria meccanica, siderurgica e alimentare,
seguono le criticità dei settori legno e mobile, carta, gomma e
plastica, materiali da costruzione.
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Fonte Ansa.it