
(ANSA) – TRIESTE, 15 GIU – Nel 1971 Franco Basaglia fu
chiamato a dirigere l’ospedale psichiatrico di Trieste. Con la
sua squadra iniziò da subito a smontare le regole oppressive che
disciplinavano la vita delle persone al suo interno: occorreva
avviare un processo di re-integrazione sociale dei pazienti.
L’idea fu allora quella di promuovere una cooperativa e il 16
dicembre 1972, “dopo un difficile iter burocratico e un
complesso confronto con le istituzioni e il tribunale, nasceva
ufficialmente a Trieste la prima cooperativa sociale al mondo”,
oggi Cooperativa lavoratori uniti Franco Basaglia.
A 50 anni da quel giorno Clu ha celebrato questa sera mezzo
secolo di attività con un incontro nella centrale Stazione
marittima, alla presenza di Marco Cavallo, uno dei simboli della
rivoluzione basagliana.
Secondo i dati di dicembre 2022, i lavoratori totali di Clu
sono 264, di cui 181 soci; i lavoratori svantaggiati 60. Il
fatturato ammonta a 7,5 milioni. Tra i principali servizi
erogati ci sono sanificazione, ecologia e manutenzione del
verde, logistica e facchinaggio, servizi alla persona,
ristorazione. “La nostra mission – ha sottolineato il presidente
di Clu, Ivan Brajnik, a margine dell’evento – è l’inserimento
lavorativo. La Clu è fondata sui lavoratori”, quindi “gli utenti
psichiatrici, che allora erano visti come un peso per la
società, improduttivi, inutili. La cooperativa li ha resi
produttivi”. Tra le urgenze di oggi, ha aggiunto, c’è la ricerca
di personale qualificato: “C’è sempre più bisogno di trovare
persone qualificate. E la formazione è una delle attività
previste all’interno della cooperativa: stiamo investendo non
solo per affrontare il mercato, ma anche sulle risorse umane
all’interno della cooperativa”.
L’appello – è infine intervenuto Michele Zanetti, già
presidente della Provincia di Trieste all’epoca della nascita di
Clu – “è che la politica ottusa non cancelli” questa esperienza.
(ANSA).
Fonte Ansa.it