
(ANSA) – UDINE, 31 GEN – Apre al pubblico da domani (1
febbraio) la domus di Tito Macro nel sito archeologico di
Aquileia (Udine), una delle più vaste dimore di epoca romana tra
quelle rinvenute nel Nord Italia. Lo ha reso noto oggi la
Fondazione Aquileia.
La domus, situata nei pressi di piazza Capitolo, copre una
superficie di 1.700 mq, tra due strade lastricate della città
all’interno di uno degli isolati meridionali della colonia
romana, fondata nel 181 a.C.
Indagata parzialmente negli anni ’50 del secolo scorso, la
domus è stata oggetto, tra il 2009 e il 2015, degli scavi
condotti da parte del Dipartimento dei Beni Culturali
dell’Università di Padova, in convenzione con la Fondazione
Aquileia e su concessione del Ministero dei Beni Culturali.
Gli scavi hanno permesso di riconoscere la pianta della
domus, costruita nel I sec. a.C. e vissuta ininterrottamente
fino al VI sec. d.C. , e di proporne l’attribuzione a Tito
Macro, facoltoso abitante di Aquileia, in base al ritrovamento
di un peso di pietra con maniglia di ferro con l’iscrizione “T.MACR”.
Alla casa si accedeva da ovest, attraverso un atrio sorretto
da quattro colonne e dotato di vasca centrale per la raccolta
dell’acqua e di un pozzo, parzialmente conservatosi e integrato
nella parte mancante. La parte retrostante della casa gravitava
su uno spazio centrale scoperto, sul quale si aprivano la grande
sala di rappresentanza e, a sud, il triclinio. A nord si trovava
invece la cucina, mentre nella parte orientale sono state
riconosciute quattro botteghe, tra le quali anche il negozio di
un panettiere con il forno, i cui resti sono rimasti in vista.
Il progetto di valorizzazione e ricostruzione della Domus di
Tito Macro, promosso dalla Fondazione Aquileia, è stato
realizzato con l’uso di risorse erogate alla Fondazione dalla
Regione Fvg e mediante il contributo di ALES S.p.A., società in
house del MiBACT. (ANSA).
Fonte Ansa.it