
(ANSA) – TORINO, 08 GIU – Il Centro Ricci La Ninna di Novello
(Cuneo), che recupera 400 ricci all’anno da tutto il Piemonte,
ha iniziato, attraverso i social, una raccolta fondi per aiutare
gli animali dell’Emilia Romagna colpiti dall’alluvione. “Le
attrezzature e i materiali per curare gli animali sono stati
spazzati via. Mancano farmaci, cibo, posti per lo stallo, cucce
e gabbie. Manderemo cibo e medicinali”, spiega Massimo
Vacchetta, il medico veterinario che dirige il Centro Ricci La
Ninna. Finora sono stati raccolti quasi 3.000 euro attraverso
quasi 100 donazioni e l’obiettivo è arrivare a 5.000 euro. La
cifra raccolta sarà poi suddivisa tra le varie strutture in base
al bisogno.
Il Centro Ricci lavora per salvare una specie che rischia
tra dieci anni l’estinzione. Di recente ha ricevuto una grande
donazione di crocchette dalla Monge, l’azienda di pet-food con
sede a Monasterolo di Savigliano. “I ricci – dice Vacchetta –
sono colpiti dalla crisi ambientale: l’uso di pesticidi, la
siccità, la cementificazione. In trent’anni il numero di questi
animali, che esistono da 15 milioni di anni, è calato del 70% in
Europa: in Inghilterra erano 30 milioni negli anni ’70 e ora
sono meno di 800.000”. Tra i prossimi progetti ha in cantiere la
costruzione di un pronto soccorso per i ricci (fino a oggi ce
n’è uno soltanto a Parigi) e vorrebbe creare un parco nazionale
nell’Alta Langa al confine con la Liguria. Per documentare i
numeri dell’emergenza ricci, il Centro di Novello ha avviato una
collaborazione con il Dipartimento di Scienze Veterinarie
dell’Università di Torino per indagare le cause di ricovero e
morte dei ricci. (ANSA).
Fonte Ansa.it